Da Giovanna D’Arco a Caterina Laboure, da Teresa d’Avila a Margherita Alacoque: nelle loro testimonianze spesso sono presenti anche Gesù e la MadonnaSette famose mistiche hanno avuto visioni e dialoghi con gli angeli, in particolare con san Michele e gli angeli custodi. Ecco le loro testimonianze.
1) Giovanna D’Arco
E’ un Angelo che sorregge nella sua missione Santa Giovanna D’Arco (1412-1431), patrona della Francia. Ella è una semplice ‘contadinella’ quando, ispirata da Dio, lascia la casa paterna per farsi guerriera e liberare la Francia dagli invasori inglesi. Accusata ingiustamente di eresia, muore martire sul rogo preparato per lei dai suoi stessi commilitoni cattolici.
Santa Giovanna d’Arco fornisce ai giudici questa preziosa testimonianza di come gli Angeli le abbiamo affidato il compito di riscattare la sua patria e le guidano nelle azioni da compiere:
“Quando avevo all’incirca tredici anni cominciai a udire la voce di Dio che mi guidava per la prima volta provai una grande paura. Sentii quella voce, durante l’estate, nel giardino di mio padre verso l’ora di mezzogiorno….Essa proveniva dal lato destro dov’era la chiesa e di rado la sentivo senza vedere anche un forte chiarore nella stessa direzione. Sentì poi la voce tre volte e compresi che si trattava della voce di un Angelo….La prima volta pensai che fosse l’Arcangelo Michele ed ebbi molta paura; successivamente lo vidi molte volte, prima di sapere che era proprio lui. Vidi l’Arcangelo e gli Angeli con questi miei occhi così come vedo voi. E quando si allontanarono da me piansi perché avrei voluto che mi portassero con loro….Dissi alla voce che ero una povera ragazza e che non sapevo né cavalcare ne fare la guerra”.
2) Teresa d’Avila
È Santa Teresa d’Avila (1515-1582), la grande riformatrice dell’Ordine Carmelitano, la prima donna a essere proclamata “Dottore della Chiesa” è la mistica che ha quel misterioso incontro tra un essere umano e un essere celeste che spesso è raffigurato appunto da pittori e scultori. Quello storico incontro viene reso famoso dal grande scultore Bernini che scolpisce la famosa “Estasi di Santa Teresa”.
La mistica spagnola così descrive quell’incontro celestiale:
“Vedevo vicino a me, sul lato sinistro, un Angelo con sembianze corporee. Era piccolo e molto bello; con il suo viso appassionato pareva essere tra i più elevati tra coloro che sembrano incendiati d’amore, che io chiamo Cherubini poiché non mi hanno mai rivelato il loro nome. Ma vedo chiaramente nel cielo una così grande differenza tra certi Angeli e altri che non saprei nemmeno spiegarla. Vedevo dunque l’Angelo che teneva in mano un lungo dardo in oro, la cui estremità di ferro pareva infuocata. Mi sembrava che lo conficcasse dritto nel mio cuore, fino a giungere alle viscere. Quando lo estrasse, si sarebbe detto che il ferro le avesse portate via con sé e mi lasciò tutta immersa in un infinito amore per Dio. Il dolore era così vivo che mi faceva emettere grida fortissime. Ma la soavità procuratami da quell’incomparabile tormento è così immensa che l’anima non poteva desiderarne la fine, né accontentarsi di altro al di fuori di Dio. Non è una sofferenza corporale, bensì spirituale… È uno scambio d’amore così dolce tra Dio e l’anima che subito il Signore di degnarsi, nella sua immensa bontà, di elargirne altrettanto a colori che presteranno fede alle mie parole”.
3) Margherita Maria Alacoque
Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), appartenente all’ordine delle Visitantine, che ci racconta:
“Avevo spesso il conforto di godere della presenza del mio fedele Angelo custode e di essere da lui ripresa e corretta. Una volta, essendomi voluta intromettere a parlare del matrimonio di una mia parente, egli mi fece capire che ciò era indegno di un’anima religiosa e me ne riprese severamente fino a dirmi che, semmai fossi tornata ad occuparmi di simili intrighi, egli mi avrebbe nascosto il suo volto”.
4) Anna Katharina Emmerick
Anna Katharina Emmerick (1774-1824), monaca agostiniana, stigmatizzata, beatificata nel 2003 da Giovanni Paolo II, che nasce e vive a Duelmen, un piccolo paese della Westfalia (Germania settentrionale). Costretta permanentemente a letto da innumerevoli gravi malattie, vive per anni senza mangiare e ha, per tutta la sua esistenza terrena, visioni della vita di Gesù e di Maria. Tali visioni vengono trascritte dal poeta Clemens Brentano, che rimane al suo capezzale per sei anni: diciassettemila pagine che, ampliando i Vangeli, narrano la vita e la passione di Gesù e la vita di Maria, sua Madre. Da queste, dopo la morte della monaca, sono stati ricavati libri che sono divenuti best-seller religiosi e hanno edificato e portato alla fede innumerevoli lettori.
Tali visioni riguardano spesso gli Angeli che accompagnano la vita di Gesù e della Madonna e che la Emmerick vede dettagliatamente. Ecco come descrive l’Annunciazione:
“Ho visto Maria col volto rivolto al cielo, intenta a pregare…Ecco che alla sua destra, dal soffitto della stanza, scese una intensa luce e in quella luce io vidi un giovane splendente dai lunghi capelli biondi librarsi davanti a lei. Era l’arcangelo Gabriele. Egli le parlò, muovendo leggermente le braccia davanti a sé. Vidi le parole sotto forma di lettere luminose uscire dalla sua bocca, le lessi e le udii. Maria volse il capo verso destra, però non la vidi intimidita. L’angelo continuò a parlare a Maria, e lei alzò il velo, guardò l’angelo e rispose le sacre parole: ‘Ecco l’ancella del Signore, avvenga di me secondo la tua parola’… Subito dopo vidi l’angelo scomparire e Maria rimase in profonda estasi…”.
5) Caterina Labourè
E poi non possiamo tralasciare santa Caterina Labourè (1806-1876), la suora della Carità di san Vincenzo De Paoli che promuove e diffonde la devozione alla medaglia miracolosa della Madonna di Rue du Bac: è la notte del 18 luglio 1830 e Suor Caterina riposa, quando si sente chiamare per ben tre volte da una voce. L’allora novizia sposta le tendine del suo letto e vede un bellissimo fanciullo vestito di bianco, la fronte aureolata di cerchi luminosi. Caterina subito comprende che questo bambino è il suo Angelo Custode e le dice: “Vieni in cappella, là ti attende la Beata Vergine. Io ti accompagno!”.
Sono circa le 23.30: Suor Labourè segue il suo Angelo che l’accompagna per le stanze del monastero. Al suo passaggio lo Spirito Celeste diffonde intorno a sé raggi di luce; le porte si aprono appena le tocca con la punta del dito e le lampade si accendono automaticamente. Arrivati in cappella, la novizia va alla balaustra e in ginocchio incomincia a pregare mentre l’Angelo entra nel presbiterio e a mezzanotte le annuncia: ”Ecco la Santa Vergine!”. La Madonna le parla a lungo della missione che la suora dovrà svolgere per la Gloria di Dio e poi scompare. Suor Caterina viene quindi accompagnata di nuovo dal suo Angelo Custode e ritorna in dormitorio.
6) Faustina Kowalska
Santa Faustina Kowalska (1905-1938), l’apostola della Divina Misericordia. Particolarmente devota, come ogni polacco, di San Michele che racconta nel suo diario che un giorno, ricorrendone la festa, improvvisamente se lo trova accanto: “Il Signore mi ha raccomandato d’aver una cura particolare di te – le dice – poiché sei odiata dal maligno. Ma non temere. Chi è come Dio?”. E da quel giorno Faustina avverte sempre quella presenza che l’aiuta, la conforta e la difende.
7) Teresa Neumann
Ma anche Teresa Neumann (1898-1962), un’altra grande mistica del nostro tempo. Nasce e vive nel paesino di Konnersreuth in Baviera, Di famiglia povera e di solida impostazione religiosa, Teresa vorrebbe farsi suora missionaria, ma glielo impedisce una grave malattia, conseguenza di un incidente che la rende cieca e paralizzata. Per anni rimane a letto, sopportando serenamente la propria infermità, ma guarisce all’improvviso, prima dalla cecità e poi dalla paralisi, per l’intervento di Santa Teresa di Lisieux, di cui la Neumann è devota, che le appare più volte annunciandole la prossima guarigione e il destino straordinario che l’attende. Infatti ben presto cominciano quelle visioni della passione di Gesù che l’accompagnano poi per tutta la vita, ogni venerdì seguite poi dalle stigmate. Teresa avverte sempre meno il bisogno di nutrirsi e nel giro di poco tempo smette completamente di mangiare e bere: il suo digiuno totale, che dura ben 36 anni, viene certificato al di là di ogni dubbio da apposite commissioni stabilite dal vescovo di Ratisbona.
Stigmate, digiuno e visioni sono la caratteristica costante della vita di Teresa. Le visioni riguardano sia la passione e morte di Gesù, sia episodi della vita della Vergine e del Santi, ma più di una volta hanno per oggetto il mondo angelico: gli Angeli di cui parla la Bibbia e l’Angelo custode. Del proprio Angelo custode Teresa percepisce la presenza: lo vede alla propria destra, come “uomo luminoso”, e vede anche l’Angelo dei suoi visitatori. Teresa ritiene che il suo Angelo la protegga dal Demonio, la sostituisca nei casi di bilocazione (viene vista spesso in due luoghi contemporaneamente), l’aiuti nelle difficoltà.
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