Quando era ancora cardinale di Cracovia, il suo sguardo era già rivolto all’evento di Roma. E il primate di Polonia, Sua Eminenza Wyszyński, gli disse nel 1978 che avrebbe guidato la Chiesa all’evento giubilare
Il cardinale polacco Stanisław Ryłko, l’uomo dei discorsi di Giovanni Paolo II, tra i suoi più fidati collaboratori, racconta a L’Osservatore Romano (18 maggio), la “profezia” di cui è stato protagonista Karol Wojtyla.
Secondo Rylko la chiave più utile per spiegare i quasi 27 anni pontificato del Papa polacco è il Grande Giubileo della Redenzione dell’anno 2000. Perché proprio il Giubileo e non un altro episodio?
“Se ti eleggono, non rifiutare!”
Il cardinale spiega: «Fin dall’inizio, il suo pontificato è stato orientato da questa importante scadenza, la fine del secondo millennio dell’era cristiana e l’inizio del terzo. A rivelarlo è stato lui stesso».
Rylko allude a quello che accadde durante il conclave, alla vigilia del 16 ottobre 1978, il cardinale Stefan Wyszyński, primate della Polonia, quando ormai la candidatura di Wojtyla, allora cardinale di Cracovia stava prendendo quota, gli disse: “Se ti eleggono, non rifiutare!”. E subito dopo l’elezione aggiunse: “Tu condurrai la Chiesa nel nuovo millennio“.
I due segni
Ma l’orizzonte del nuovo millennio era presente nel pensiero di Karol Wojtyła ancora prima. Ecco, come il futuro pontefice concludeva gli esercizi spirituali, predicati nel 1976 da Papa Paolo VI alla curia romana:
“Siamo già entrati […] nell’ultimo venticinquennio del secondo millennio dopo Cristo, nuovo Avvento della Chiesa e dell’umanità. Tempo di attesa e insieme di una decisiva tentazione; in qualche modo sempre la stessa, che conosciamo dal terzo capitolo della Genesi, però in un senso sempre più radicale.Tempo di grande prova, ma anche di grande speranza. Proprio per questo tempo ci è stato dato il segno: Cristo, “segno di contraddizione” (cfr. Lc2, 34). E la donna vestita di sole: “Segno grandioso nel cielo” (cfr. Ap 12, 1)» (Karol Wojtyła, Segno di contraddizione, Edizioni Vita e Pensiero, Milano 1977, pag. 224). Anche queste parole profetiche!
“Un programma pastorale”
Si domanda Rylko: «Come poteva prevedere il cardinale di Cracovia che sarebbe stato proprio lui ad aprire la Porta Santa del Grande Giubileo a San Pietro nell’anno 2000? Il Grande Giubileo è diventato per san Giovanni Paolo II non solo un traguardo, una pietra miliare nella vita della Chiesa, ma anche un preciso programma pastorale che ha seguito con profonda convinzione ed entusiasmo evangelico».
Il Giubileo e la Provvidenza
Nella Lettera apostolica “Tertio millennio adveniente” è lo stesso Pontefice a darci la chiave di lettura del suo pontificato, di tutta la storia della Chiesa del XX secolo, facendo riferimento all’anno 2000:
“Ogni giubileo — scrive Giovanni Paolo II — è preparato nella storia della Chiesa dalla divina Provvidenza […] Convinti di ciò […] ci volgiamo con sguardo di fede a questo nostro secolo, cercandovi ciò che rende testimonianza non solo alla storia dell’uomo, ma anche all’intervento divino nelle umane vicende”.
«Di tale processo – conclude il cardinale Rylko – di preparazione spirituale fa parte anche il suo pontificato, tutto il suo operato, i suoi progetti pastorali, i suoi viaggi apostolici “fino ai confini della terra”».
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