Il Rapporto Chilcot ha messo in luce l’assurdità del conflitto per abbattere Saddam Hussein che ha trasformato il Paese in una sentina di terroristi.
Nel gennaio 2003, durante una colazione di lavoro con alcuni vaticanisti presso la nunziatura in Italia, l’allora Segretario di Stato Angelo Sodano decise di rispondere ad alcune domande sull’ormai imminente guerra anglo-americana contro l’Iraq di Saddam Hussein. «Lo diciamo ai nostri amici americani: vi conviene irritare un miliardo di musulmani e rischiare di avere per decenni l’ostilità del mondo islamico?». Parole sensate, di un diplomatico che sapeva guardare non tanto alla capacità di ottenere una rapida vittoria militare, quanto piuttosto al futuro di quel Paese. Con la diplomazia della Santa Sede e il suo personale carisma, l’anziano e malato Giovanni Paolo II aveva cercato di dissuadere da questa «avventura senza ritorno», che si è purtroppo rivelata davvero tale.
Papa Wojtyla aveva incontrato molti leader e capi di governo. Aveva inviato il cardinale Roger Etchegaray a parlare con Saddam e il cardinale Pio Laghi a parlare con George Bush jr. tentando di evitare il conflitto. La logica della «guerra preventiva» aveva prevalso contro tutto, sebbene le informazioni dell’intelligence sulle armi di distruzione di massa si riveleranno false.
Tutto ciò viene ora confermato dal Rapporto Chilcot, redatto da una commissione del Governo inglese, dal quale si evince che l’allora premier Tony Blair, come Bush, volle fare quella guerra a tutti i costi, ignorando le possibilità alternative. Quelle possibilità sulle quali insisteva con particolare forza proprio la diplomazia pontificia, convinta a ragione che non tutte le vie fossero state percorse. La guerra, si sa, va vinta prima con la propaganda. E di propaganda si trattò, con le menzogne sulle armi di distruzione di massa e i terribili agenti chimici che non vennero mai trovati. Vennero ignorati gli avvertimenti sulle conseguenze che la guerra avrebbe potuto avere, non ultimo proprio quella di far sprofondare il Paese nel caos lasciandolo in preda del terrorismo islamista. Centinaia di migliaia di civili vennero uccisi da bombe poco intelligenti, un conflitto le cui conseguenze tutto il Medio Oriente e il mondo paga ancora oggi.