Stai per sposarti? Vuoi un’idea davvero sorprendente per il ricevimento? Fai come Stacey Sumereau che ha scelto di lasciarsi mettere a nudo senza nessuno spogliarello …Tutti vogliono un matrimonio da sogno, che poi per molti significa una cerimonia da sogno. Vestito, catering, bomboniere, tema della festa diventano veri e propri idoli; ogni elemento deve essere un fuoco d’artificio che sprigioni il profumo dell’amore eterno in miriadi di scintillanti apparenze. Esistono wedding planner che sono cintura nera di idee da urlo, perché gli sposi si meritano qualcosa di unico, irripetibile. Contemporaneamente, il terrore che sontuoso degeneri in pacchiano agita il sonno di molte promesse spose.
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Da quando i Ferragnez hanno condiviso in galassiavisione il loro Sì mi pare ancora più evidente, e amaro, che l’amore eterno sia percepito sempre più come uno zuccheroso effetto speciale da sfoggiare a mo’ di scenografia (o musica di sottofondo) in una cerimonia che lasci a bocca aperta gli invitati … e che resti agli sposi come strepitoso evento da appuntarsi nel curriculum di una vita a due che poi sprofonda nella piatta normalità. Sarebbe anche ora di scalfire questo stereotipo (cerimonia da urlo e vita in bianco e nero), magari proprio cominciando dal ricevimento di nozze: si può viverlo come i titoli di testa di un film, non come la scena madre.
La podcaster cattolica americana Stacey Sumereau ha condiviso sulla sua pagina Facebook un ricordo del proprio matrimonio così poco consueto da risultare senz’altro unico, e forse davvero sorprendente. Suo marito ha snobbato una delle tradizioni più sexy, per fare qualcosa che molti giudicherebbero svilente e senz’altro poco chic. Non si è mostrato macho, ha voluto essere un vero cavaliere.
Eros e agape
Mio marito mi ha lavato i piedi durante il nostro ricevimento di nozze, anziché sfilarmi la giarrettiera. La giarrettiera simboleggia l’attrazione erotica e sessuale e mostra un indizio pubblico dell’intimità privata che allieterà i neosposi. L’attrazione fisica è una cosa meravigliosa ed è una parte bellissima del matrimonio; però sono stata felicissima che il mio sposo abbia voluto sorprendermi con qualcosa di molto diverso… Gesù ha lavato i piedi dei suoi discepoli la notte prima di morire in Croce. Questa specie di amore è agape: sacrificio. (Stacey Sumereau)
Infilarsi tra le lenzuola di una coppia sembra più eccitante che sbirciare nella loro cesta dei panni sporchi. E sono sicura esistano in rete mille tutorial e altrettanti post su come rendere davvero piccante il momento della giarretteria durante una festa di nozze.
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A chi verrebbe in mente di portare in scena un catino, poi di abbassarsi a sfilare le scarpe della sposa e poi mettersi a sciacquarle i piedi? Dai, lasciateci credere – almeno durante il banchetto – che la vita matrimoniale sia fatta più di spogliarelli che di lavatrici. Il marito di Stacey ha osato lanciarsi in un gesto che ha poco a che fare con l’etichetta e molto con l’amore vero.
E la cosa bella è che non devi preoccuparti che un solo frammento di amore erotico vada perso se ti dedichi all’amore agape. Tanto spesso la nostra cultura ci propina certi messaggi sul matrimonio, suggerendoci la convivenza come un doveroso “test di guida” o come la furbizia del “prova prima di comprare”. Ma ora che vivo il mio matrimonio giorno per giorno mi rendo conto che tenere in piedi una relazione solo con Eros è come cercare di vivere in cima a una torta. La dolcezza può scomparire in un attimo, è quello che costruiamo insieme ciò che dura. (Ibid)
Come a dire: non è ciò che togli (… tipo la giarrettiera) che conta, ma ciò che ti regge (… i piedi ad esempio).
Nuda, non spogliata
La lavanda dei piedi è qualcosa di molto più spinto di uno spogliarello, a pensarci bene. Togliersi i vestiti non significa stare nudi di fronte al proprio amato. Incessantemente siamo assediati da un pensiero dominante che venera il lato erotico della nudità corporea, ma non dice una parola sul bisogno che ciascuno di noi ha di essere guardato da chi ci ama nudo di ogni filtro. Per usare un’immagine molto semplice, immagino ci siano donne esperte di burlesque che temono di mostrare all’amato i punti più struccati del proprio cuore.
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Si associa alla lavanda dei piedi l’idea di umiltà, è verissimo. Ed è l’umiltà di chi lava e di chi è lavato. Lasciarsi pulire non è affatto altezzoso e lavare qualcuno è davvero una prova. Lo sporco è un gran bell’ostacolo (soprattutto se non si tratta di macchie di sugo, ma di errori che segnano l’anima). Guardando le foto del matrimonio di Stacey, ho considerato per la prima volta l’ipotesi che la lavanda dei piedi sia anche un augurio, il migliore possibile per i coniugi. Saranno molti i giorni di una vita insieme in cui le macchie dell’uno feriranno bruscamente l’altro, e questo non vuol dire che la vita vada precipita nel bianco e nero. Al contrario, il vestito bianco delle nozze si riempirà – metaforicamente – di tutti i colori possibili. Ci sarà perciò bisogno di fermarsi, di tanto in tanto, a darsi una pulita; lungo la strada bisognerà che marito e moglie si ricordino a vicenda di guardarsi interi, nudi per davvero. E l’acqua per questa doccia rinvigorente occorre che la procuri Dio.
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