Carissimi monaci wi-fi, cioè tutti voi che cercate di ritagliarvi uno spazio per il Signore nella vostra estate più o meno vacanziera, vi ricordiamo di iscrivervi per tempo al prossimo appuntamento del 19 ottobre. Il tema sarà la parola di Dio.Carissimi monaci wi-fi, cioè tutti voi che cercate di ritagliarvi uno spazio per il Signore nella vostra estate più o meno vacanziera (io personalmente ho trovato un verme tra le pagine del breviario, mi piace pensare che sia caduto dai fiori e i legnetti raccolti in Cornovaglia, ma non è escluso che provenga da qualche cioccolatino che languiva in fondo alla borsa), pubblichiamo un appello della nostra amica Susanna Bo, che vi ricorda di iscrivervi per tempo al prossimo appuntamento del 19 ottobre. Essendo una multimamma molto pratica, sa che abbiamo bisogno di sapere se ci servono sedie in più oltre a quelle della basilica, e di organizzare molte altre cose.
Il tema sarà la parola di Dio, e per ora hanno confermato la loro presenza padre Maurizio Botta, don Vincent Nagle, don Fabio Rosini, padre Antonio Sicari, don Pierangelo Pedretti. A breve altre informazioni (comunque per prenotare i biglietti sappiate che vorremmo caminciare alle 9.45, e finire alle 16.45).
Iscrizioni gratuite (anzi, con possibilità di chiedere aiuto, o di offrirlo per chi non può permettersi un biglietto!) a monasterowifi@gmail.com
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Ecco, me ne rendo conto: scrivere ad agosto un post di ringraziamento per il primo capitolo generale del monastero wi-fi, considerando che si è svolto a gennaio e siamo molto più vicini al prossimo, il 19 ottobre, non è esattamente quello che si dice: “stare sul pezzo”. Ma io non sono una giornalista, come la padrona di casa del blog che mi ospita. No. A me piuttosto piace scrivere storie. Storie vere in particolare, e nella fattispecie storie dove, in qualche maniera, Dio ha messo lo zampino. E questa del monastero wi-fi, secondo me, è stata proprio una storia di quel genere lì, dove una cosa comincia (forse) quasi per scherzo, come una riunione allargata fra amiche, e poi diventa un incontro di duemila persone in San Giovanni in Laterano.
Dove l’intento iniziale è questo: andare a Roma a trovare una delle amiche, quella che di solito gira l’Italia ed è un po’ “l’esca” – come l’ha definita Don Pierangelo Pedretti – per la partecipazione all’incontro. La si va a trovare a Roma perché è la sua città, perché l’intenzione è non farla viaggiare, per una volta, così non si stanca. E poi si finisce, la stessa amica, per coinvolgerla in un tornado di preparativi. Tornado che, ne sono certa, Costanza e le altre bravissime organizzatrici del capitolo di gennaio hanno affrontato con grande entusiasmo e passione; intuendo, man mano che il numero delle adesioni lievitava, che dietro la loro iniziativa c’era l’opera invisibile di un Altro, che le ha guidate e aiutate a destreggiarsi fra problemi, contrattempi e intoppi (molti intoppi) dell’ultima ora. D’altronde, si sa che all’inquilino dei piani bassi le iniziative dello Spirito Santo non piacciono, ma alla fine questo incontro, comunque, c’è stato. Ed è stato una vera bomba. Nello stesso posto e nello stesso momento, duemila persone in ascolto della Parola di Dio, duemila persone a celebrare un’Eucarestia, duemila persone a recitare il Rosario, duemila persone (la maggior parte in ginocchio) a fare adorazione eucaristica. Se non è una bomba questa, in una società che, all’apparenza, sembra aver relegato la fede e la preghiera a una pratica privata e personalissima da dover sbrigare magari anche un po’ di nascosto e possibilmente vergognandosi… beh, francamente, non riesco ad immaginare niente di più esplosivo.
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Quindi, care amiche (bionde e meno bionde) dello “staff leopardato”: grazie. Grazie per averci messo tempo, energie, probabilmente anche soldi e comunque tanta, tanta pazienza per realizzare questo incontro. Grazie perché mi avete dato l’opportunità, nella stessa giornata, di incontrare nuovamente e dopo molto tempo due dei tre sacerdoti più importanti della mia vita, Don Pierangelo e Don Fabio Rosini. Grazie perché me ne avete fatto conoscere meglio altri, tipo Padre Emidio e Padre Maurizio Botta. Grazie perché, comunque, mi avete portato a Roma, che è sempre bellissima, anche a gennaio (anzi, soprattutto a gennaio, visto che era periodo di saldi… e non sono pronta a scommettere che alcune di voi, essendo liguri come me, non lo avessero pure calcolato decidendo la data dell’incontro…). Grazie, infine, perché avendo già fissato un secondo capitolo per ottobre, vi siete rimesse di nuovo al lavoro. Quello che vi auguro, è di metterci lo stesso identico zelo ed entusiasmo di gennaio. Quello che, invece, vorrei dire in tutta umiltà – e assolutamente a titolo personale – a coloro che fossero interessati a partecipare, è di iscriversi per tempo: magari lo avete già fatto, non lo so, però io personalmente devo ancora iscrivermi (lo faccio subito però, appena finisco di scrivere questo post). Faccio questo invito perché, banalmente, un conto è trovare un posto per cinquecento persone e un conto è trovarlo per mille o per duemila. Un conto è sapere che non ci sarà bisogno di affittare delle sedie e un conto è sapere, magari con un po’ di anticipo, che questa necessità invece ci sarà. Insomma, lo so bene che Monica & co. riusciranno a fare tutto, ed egregiamente, anche all’ultimo momento. Ma, se siete grati per la bellissima giornata di gennaio, e avete voglia di ripeterla a ottobre, secondo me è il caso di iscriversi. Due mesi di anticipo possono sembrare tanti, ma per chi sta dietro ai preparativi e organizza, credo siano il tempo giusto.
Comunque, capiamoci: io faccio questo appello, e poi ognuno si regolerà come meglio crede. Personalmente, farò di tutto per venire ad ottobre… anche se, pensandoci bene, questa volta l’esserci o meno non dipenderà soltanto da me o dalla mia volontà di partecipare. Sì perché, effettivamente, io all’incontro di gennaio, benché pensassi di esserci andata con mio marito e basta, in realtà, senza saperlo, mi ero portata dietro un’ospite: una sorellina del monastero wi-fi che, stando ai calcoli del mio ginecologo, dovrei conoscere di persona proprio fra la prima e la seconda settimana di ottobre (per ora l’ho vista solo attraverso qualche ecografia, anche se inizio ad avvertirne la dolce e un filino ingombrante presenza a livello di girovita). Quindi, come dire… forse fino ad ora ho predicato bene e poi razzolerò male… ma, se la ragazza dovesse nascere con qualche giorno di ritardo, potrebbe essere leggermente problematico per me venire a Roma…
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Io, comunque, rinnovo il mio invito: iscrivetevi per tempo!
Soprattutto se la prima metà di ottobre non dovete partorire.
QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO SUL BLOG DI COSTANZA MIRIANO