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L’autrice di Sex and The City: non mi riconosco più in quello stile di vita

CANDACE BUSHNELL, SEX AND THE CITY
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Annalisa Teggi - pubblicato il 31/07/19
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Tempo di bilanci per Candace Bushnell e di domande serie: davvero si può credere che Tinder aiuti le relazioni? Non ho figli, chi si prenderà cura di me? Non sarà ora che l’amore sia per sempre?«Ho appeso i tacchi alti al chiodo», fosse una mia dichiarazione non turberebbe neppure uno stelo d’erba, ma visto che a scriverlo nero su bianco è colei che ha reso Manolo Blahnik e le sue calzature delle vere e proprie divinità del terzo millennio ci sarebbe di che far tremare tutte le riviste patinate del mondo. Invece, calma abbastanza piatta. Eppure la notizia è ghiotta: Candace Bushnell, autrice delle storie alla base della serie culto Sex and The City, ha pubblicato un nuovo libro che uscirà il 6 agosto. Come mai il terremoto mediatico non ci ha ancora scosso? Forse perché chi si aspettava di trovare pruriginose trame di donne in carriera e vibratori, vestiti firmati e sesso occasionale, dovrà fare i conti con una leggera retromarcia … un dubbio che s’insinua fin dal titolo Is There Still Sex in The City? (C’è ancora sesso nella città?).


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Ovvio, non è un “grazie a tutti, ma mi sono sbagliata”, però è la voce di una donna di 60 anni che fa il bilancio di una vita piena di mille luccicanti estrosità che forse rimpiange qualcosa di più profondo e stabile.

Sesso casuale? No grazie.

Il Sunday Times ha dato ai suoi lettori un’anticipazione del nuovo libro della Bushnell, e io mi chiedo quante Carrie Bradshaw di mezza età abbiamo mandato di traverso un sorso di caffé o sbarrato gli occhi incorniciati di mascara leggendo le prime righe:

Non penso più alla mia vita di un tempo. Non penso più a New York. E soprattutto non penso agli uomini. Non sono pronta ad avere appuntamenti. Ho avuto una relazione che è durata 35 anni. Ho vissuto per intero il ciclo dell’amore: innamorarsi, sposarsi, divorziare. Entrare nel circolo vizioso di una relazione è tutto ciò che posso fare in vita mia? Mi viene in mente la vecchia definizione di pazzia: fare la stessa cosa ancora e ancora, sperando in un esito differente. È tempo di chiudere il cerchio. Per la prima volta in 34 anni ho deciso di essere senza uomini. Che significa anche stare senza sesso. A questo punto della mia vita non sono più un tipo da sesso casuale (da Is There Still Sex in The City?).

SARAH JESSIKA PARKER

Shutterstock

C’è l’ironia amara di chi è un po’ disilluso. Non sono le parole di una donna che ha cambiato idea, ma piuttosto che, pur navigando in una piscina di 22 milioni di dollari di fatturato, si trova con un pugno di mosche in mano o con un alfabeto diverso da quello usato ai tempi d’oro.


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Donne giovani e disinibite, amiche libere di giocare con gli amanti e godersi tutti i benefit mondani della città che non dorme mai … sembrava un sogno allegro e felice, ma dove ha portato? Non alla felicità e neppure a qualcosa di simile alla pienezza che dà la fatica spesa bene. Ha portato alla bonaccia di un’età matura molto, molto disorientata nell’ammettere che i conti non tornano. Allora lei continua a riderci su, ma è il sorriso di chi scopre che il Botox non agisce poi così bene e non rimpolpa affatto quel cuore un po’ infranto. Forse neppure un buon Cosmopolitan può far mandare giù il rospo …

La donna guru che decantava i nuovi comandamenti della femminilità dalle colonne del giornale newyorkese, oggi ci fornisce uno spoiler sul futuro meno scintillante del previsto. Sarà mica per questo che Vogue & Co non ne parlano molto?

Ringiovanimento della vagina & Tinder, che abbagli

Poveri quei giornalisti, li capisco. Loro credono nel copione costruito a tavolino, mica nella realtà. Ed è dura non poter titolare: “Ecco la regina degli orgasmi liberi che ritorna con nuovi piccanti consigli!”. Allora ci hanno provato, ma è come spremere sangue da una rapa … un po’ si nota che stai bluffando. Il New York Post pubblica un’intervista esclusiva alla Bushnell e mi fa ridere il titolo: La creatrice di Sex and the City parla di ringiovanimento della vagina. Non c’erano altri appigli pepati, in fondo. Non ci si poteva rimangiare in un boccone decenni di libertinaggio con un: Forse non era tutto oro quello di Carrie Bradshaw.


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E chi leggerà il loro pezzo, scoprirà proprio nell’ultima riga che questo ringiovimento della vagina è assolutamente deriso dalla Bushnell. Ma di cosa si tratta: si chiama Mona Lisa ed è una costossima operazione chirurgica che va di moda tra le facoltose donne mature per ridare lustro al proprio apparato genitale, con l’utopia di riguadagnare una vita sessuale da urlo. C’è qualcosa di più calzante per descrivere il rapporto delirante, sfiduciato e ossessivo che la donna del 2000 ha instaurato con il mito del sesso, grazie al mucchio di fandonie che le donne degli anni ’90 stile Carrie e Samantha le hanno regalato? Idolatria degli strumenti, totale assenza di connessione anima-corpo.

Alla domanda ricca di attese del giornalista, la Bushnell con ironia storce il naso su Mona Lisa e ritorna coi piedi per terra:

Le cose vanno bene anche senza operazione. Sai, è un muscolo e andrebbe usato e basta. (da New York Post)

Che poi non ci si poteva aspettare di più; di sicuro non un panegirico sul valore dell’atto sessuale. Però, fossi stata io a portata di domande con lei, mi sarei azzardata a chiederle se «usare» è il verbo corretto per parlare di un muscolo che ospita l’unione tra uomo e donna. E credo che non ne sarebbe venuta fuori una lode sperticata al godimento sfrenato e senza pensieri.

Infatti anche su un altro ritrovato contemporaneo le parole di Candace Bushnell sono fuori dal coro delle aspettative, l’app di incontri Tinder non è il Bengodi dei sentimenti:

Voglio dire, è davvero il meglio? – si chiede riguardo all’app – Noi, come società, vogliamo che la gente cominci così le relazioni? Possiamo fare un pochino meglio. (Ibid)

KIM CATTRELL; SAMANTHA

Music Video | Youtube

Un minuto di silenzio anche per la giornalista del Sunday Times che voleva accendere la miccia del #metoo chiedendo perché non è stato citato nel nuovo libro e ne ha ricevuto in risposta un laconico ma eloquente «non sapevo dove metterlo». A buon intenditor.

Figli e matrimonio, magari!

La pars destruens sembra prevalere su quella costruens. Sì, certo oggi va tutto bene … eppure. All’età di 60 anni Candace Bushnell è famosa, ha egregiamente superato un divorzio e da qualche anno ha trovato un nuovo Mr Big. La barca, anzi lo yacht extralusso, scivola bene sulle acque, ma dall’alto di un appartamento nell’ Upper East Side affacciato su Central Park c’è tempo per qualche altra valutazione, l’eco neanche troppo velata di un rimpianto:

Quando ero una trentenne o quarantenne non ci pensavo. Poi ho divorziato e avevo 50 anni, cominciai a sentire l’impatto di non avere figli e di essere davvero sola.


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È questa la notizia; non per puntare il dito ma per prendere atto di quanto l’umano sia fortunatamente prevedibile. Può fare il giro del mondo e delle galassie più lontane, ma poi sente il bisogno di tornare a casa. Ci sono questioni che non possono essere eluse e dietro il rimpianto di non aver avuto figli c’è l’ombra dell’interrogativo più sincero: la mia vita è solo mia? non deve forse dare frutto oltre l’egoismo?

Ha indugiato per tanti anni sulle varianti più estrose, moderne e disinibite del sesso e oggi la sua testa va a sbattere sull’ipotesi che il matrimonio e la promessa di un per sempre forse sono l’anticamera della felicità che tutto il resto non ha portato in dote:

Mi sposerò? Non l’ho pianificato. Però è curioso che il pensiero resti in un cantuccio della testa. Non se ne va mai. (da New York Post)

Sì è curioso, Candace. Ci raccontano in tutte le salse che il meglio per noi è nelle novità scoppiettanti e nelle ultime tendenze. Poi finisce che, guardandosi allo specchio per una volta con sincerità, si ritorna alle vecchie care fondamenta che hanno egregiamente ospitato e reso feconda la vita delle nostre bisnonne.