Eppure, coraggiosa e bellissima Bailey Jean che sei andata incontro alla morte a testa alta e cuore dilatato dall’amore, dall’amicizia, dalla gratitudine per la bellezza temporanea (sicura?) che ti è stata offerta, a quanto è dato di sapere sei stata tenuta all’oscuro della cosa più importante e decisiva che sia dato conoscere ad ogni uomo di ogni tempo, condizione, luogo.


CHIARA AMIRANTE

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La penultima parola sulla vita di Bailey Jean Matheson e la notizia della Resurrezione: siamo certi, Cristo è veramente risorto!

La vita non muore con la morte; la morte ha perso ormai definitivamente il suo terribile veleno, la malattia non umilia per sempre i nostri corpi e non atterra in eterno le nostre anime. Non scendiamo nel nulla, nell’ombra dell’oblio; non ci stemperiamo nell’oscurità di una perpetua non-più-vita.

Proprio tre giorni fa il Signore, Dio stesso fattosi uomo, è uscito dagli inferi per sempre, portando con Sè chi lo aspettava. Anche chi lo aspetta, ora, senza nemmeno saperlo. Nessuno di noi ha potere di giudizio sul cuore di nessun altro; chissà cosa è accaduto nel tuo, chissà che cosa hai intuito o addirittura visto dopo aver scritto il necrologio. Chissà quale altra parola, quella sì, definitiva e carica di speranza vera hai sentito!

Questo è il messaggio che deve diventare virale, che per condivisione di vita e non di social (soltanto) deve invadere ogni mente e consolare ogni cuore.

Alla vittima pasquale si innalzi il sacrificio di lode,l’Agnello ha redento il gregge, Cristo l’innocente ha riconciliato i peccatori col Padre. Morte e Vita si sono affrontate in un duello straordinario: il Signore della vita era morto, ora, regna vivo (…)Siamo certi che Cristo è veramente risorto. (dalla sequenza Victimae Paschali)
La vita non è un bene da consumare fino al suo esaurimento definitivo, ma un dono da riconsegnare al Creatore (si chiama offerta!) e che ci verrà di nuovo moltiplicato. I necrologi diventino passeggeri post it, piuttosto. E le diagnosi infauste, prognosi certe di eternità e gioia inattaccabile.
Che il Signore della vita accolga te, cara sorella sconosciuta, e consoli fino in fondo il dolore dei tuoi cari. Lo hai detto tu stessa: non lo credevi possibile, ma hai amato gli amici, gli altri, più di te stessa. Hai capito più con il dolore che con la mente il segreto della vita e della morte. Sì, ne sono praticamente sicura: Qualcuno deve averti fatto una soffiata.