Riconoscere i propri difetti per far spiccare i propri talenti. Non abbiate paura ad uscire dal vostro recinto!
Riconoscere le proprie fragilità per trasformarle in punti di forza, acquisire sicurezza, autostima e guardare con maggiore serenità il proprio futuro.
Un percorso complicato? Tutt’altro, spiega Chiara Amirante nel suo nuovo libro “La guarigione del cuore –Spiritherapy: l’arte di amare e la conoscenza di sé” edito da Piemme.
Provate a seguire questi suoi consigli. Premessa: è importante riconoscere le trappole, i propri difetti, le debolezze, per poter prendere di mira i nostri limiti, le nostre “catene” e impegnarci nel trasformare ogni nostro punto di fragilità in punto di forza.
Difetti e pregi
Possiamo sempre migliorare, eliminare il più possibile i nostri difetti e aumentare i nostri pregi, mettere a frutto i nostri talenti, dare il meglio di noi. Il cammino che ci rende possibile sostituire ai vizi che imprigionano il nostro spirito, le virtù che ci danno meravigliose “ali per volare”, è impegnativo ma ci permette di contemplare quegli orizzonti sempre nuovi di luce, pace di verità, libertà, pienezza che la vita quando è vissuta nell’amore sempre ci dischiude.
I capri espiatori
Più sapremo guardare in verità tutti i nostri difetti e fragilità meno questi potranno continuare a condizionare in negativo la nostra vita e le nostre relazioni. Quante volte si tende infatti a trovare tanti diversi capri espiatori a cui dare la responsabilità del nostro malessere! Di fatto però la nostra felicità non dipende mai dagli altri ma da chi decidiamo di essere e dal come noi scegliamo di vivere le situazioni più difficili.
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Se siamo nervosi…
Se ad esempio siamo persone che tendono a innervosirsi facilmente, possiamo restare in balìa dei nostri stati d’animo ferendo le persone che ci vogliono bene, oppure possiamo decidere di impegnarci davvero nel controllare i nostri scatti di rabbia, scaricare quotidianamente le tensioni facendo sport, crescere nel dominio di noi, condividere con chi ci ama ciò che ci fa stare male per trovare soluzioni costruttive, fare tutta la nostra parte per diventare persone cordiali e disponibili con tutti.
Se siamo troppo timidi
Se siamo timidi possiamo decidere di non lasciarci più bloccare da questa nostra caratteristica esercitandoci nello scoprire e sperimentare la bellezza della libertà nel dire agli altri ciò che pensiamo ed essere noi stessi in ogni situazione. Possiamo vedere inoltre la nostra timidezza come un punto di forza che ci aiuta a essere attenti, discreti verso gli altri.
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Se abbiamo chiuso il cuore
Se siamo particolarmente sensibili e abbiamo chiuso il cuore per difenderci dietro una corazza per evitare nuove ferite, possiamo invece decidere come indirizzare al meglio la nostra sensibilità gustando fino in fondo le tante emozioni, sensazioni, relazioni profonde che essa ci consente di vivere.
Se mangiamo troppo
Se ci piace mangiare e tendiamo a ingrassare troppo – cosa che poi ci fa sentire a disagio con noi stessi e con gli altri – possiamo decidere di liberarci dall’etichetta del «sono grasso e mi piace mangiare bene, che ci posso fare!» e impegnarci invece con costanza nel fortificare la nostra volontà, nel rinunciare ai dolci, scegliere un’alimentazione sana.
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Non serve nascondere
Non serve a niente tentare di nascondere i nostri difetti, le nostre debolezze, fragilità, bisogna avere il coraggio di guardarli, accoglierli per potercene liberare poco alla volta e sostituirli con nuove abitudini, comportamenti positivi, impegnandoci giorno dopo giorno a mettere a frutto le nostre potenzialità, esprimendo tutta la bellezza e la forza interiore presente nel nostro spirito.
Come si impara a “volare”
Restare nel “pollaio” della mediocrità, sempre occupati nel soddisfare gli istinti, i piccoli bisogni quotidiani, o correre il rischio di uscire dal nostro recinto di sicurezza per imparare a volare nell’immensità del cielo, per liberare l’angelo che è rimasto imprigionato nell’etichetta-trappola di “pollo”.
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I talenti
Il volo si spicca mettendo a fuoco i tanti talenti che abbiamo ricevuto non riusciamo a vivere la vita per cui siamo stati creati – l’amore – e non sperimentiamo quella gioia a cui il nostro cuore da sempre anela ma raccogliamo sofferenza, vuoto, insoddisfazione, solitudine, tenebre… non partecipiamo alla gioia del Regno dei Cieli già su questa terra.
Il regalo di Dio
Le potenzialità, i talenti, i doni che il Padre eterno ha regalato a ciascuno di noi sono tantissimi. Se vogliamo davvero non “restare nel pollaio” ma vivere in pienezza la vita dello spirito dobbiamo trovare il tempo per riconoscerli e per individuare le trappole che ci impediscono di fare tutta la nostra parte per metterli a frutto.
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