Perché nasca davvero l’amore bisogna che torniamo ad essere gratuiti, a non avere pretese sull’altro.
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E poi a volte dobbiamo fare qualche compromesso per piacere all’altro… giusto?
Nei nostri tentativi in po’ goffi, spesso ci ritroviamo in sforzi titanici e dinamiche che poco ci piacciono. Una ragazza potrà dire: “Mica sono mercanzia in vendita che devo sempre esporre cosa ho di attraente!”. Allo stesso modo un ragazzo, si può sentire in continua ansia da prestazione a mostrare sempre il petto in fuori (… e se poi hai la panza?? il detto omo de panza, omo de sostanza non mi pare molto in voga tra le donne…).
Vedi il video: Si può ancora credere nell’amore?
L’ingrediente segreto
Esiste un atteggiamento nei confronti della vita e delle persone che cambia completamente le dinamiche. Questo atteggiamento si chiama gratuità. L’essere gratuiti è realmente l’ingrediente segreto della vita: il voler bene all’altro senza averne nulla indietro. Ti ascolto perchè sei tu, non per quello che fai o quello che desidero da te. Non ho nessuna aspettativa su di te. Ehhh France’, la scoperta dell’acqua calda. Ti sembra ovvio? Esempio concreto.
La mia più grande paura con le donne è sempre stato l’approccio iniziale, il conoscersi… come ti avvicini? che dici? Petto in fuori o aria da intellettuale? Con tutte queste insicurezze non è difficile capire che le uniche ragazze che conoscevo erano quelle che … venivano loro a parlare con me (ehhhmm…). Poi un bel giorno il frate mi disse una cosa molto saggia. Disse: “Tu fratello mio sei troppo inguaiato per una storia… prima risolviamo la tua affettività e poi se ne riparla, per ora sei in bonifica!”. I guai di cui parlava il frate erano altri e riguardavano storie precedenti (tipo il fantasma della storica ex), ma la chiave di volta di tutto era appunto questa benedetta bonifica! E cioè niente storie d’amore finché non risolvi i casini del passato.
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Averlo saputo prima… una grande occasione, perché senza rendermene conto incominciavo a relazionarmi molto differentemente con le donne. Senza saperlo incominciavo a relazionarmi in maniera totalmente gratuita. Il motivo è semplice: quando incontravo una ragazza che mi piaceva, consapevole di essere in bonifica, era chiarissimo per me che non c’era spazio per iniziare nessuna storia. Non c’era nessuna aspettativa su cosa desiderassi fare con quella persona e mi rimaneva semplicemente la persona, il poterla ascoltare e conoscere. In quell’ anno conobbi tantissime ragazze, ragazze bellissime e interessanti con le quali non cominciai proprio nulla se non semplicemente conoscerle e farmi conoscere.
Ti ricordi quando avevi 5 anni? Quando incontravi bambini nuovi e dicevi: “Ciao come ti chiami? giochiamo insieme?”. Quell’anno ho avuto la possibilità di rivivere i miei 5 anni: “Ciao, mi chiamo Francesco, come ti chiami? Sono felice di conoscerti”. Semplice interesse, curiosità fine a stessa per l’altra persona. Ore ed ore ad ascoltare, osservare, imparare. Gratuità, cioè senza volerne ricavare nulla per me. Per quanto una ragazza potesse piacermi, il mio codice mi diceva che il massimo che potevo fare era conoscerla. Punto. Nessuna aspettativa. Nessuna pretesa. (Chiaramente avrei potuto anche conoscere un sacco di ragazzi… ma niente, mi interessavano troppo di più le ragazze!).
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La crocerossinagine non è gratuità
Ho scritto a chiare lettere l’importanza di relazionarsi in maniera gratuita. A questo punto desidero chiarire una cosa importante: gratuità vuol dire spendersi per l’altro senza sperarne nulla in cambio (Lc 6,35). Vuol dire dare se stessi e accogliere l’altro per quello che è. Ma non vuol dire accollarsi gli altri o salvare gli altri. Non vuole dire risolvere problemi. Non vuol dire amare, anche se lui/lei non mi ama (poi un giorno capirà… seeee). Non vuol dire fare questo o quello per cambiare l’altro (in meglio! … seeeee).
Questa si chiama crocerossinagine ed è una piaga, una piaga orrenda, presente soprattutto nel gene Y: “lo amo, anche se è un grandissimo str#*Z0 e mi tradisce, perché non ne posso fare a meno”, “lo salverò perché a me si è affidato” (e chi sei? la serva de Jahvè de noartri??).
Gratuità è non cambiare l’altro.
Gratuità è non salvare l’altro (solo Dio salva!).
Gratuità è semplicemente avvicinarsi ad un’altra libertà per l’amore di stare vicino a questa libertà, conoscersi e fare un tratto di strada insieme, fino a dove? Non si sa, nessuna aspettativa.
Gratuità è anche assenza di giudizio. Avere un atteggiamento gratuito ha come presupposto l’eliminazione del giudizio nei confronti di chi incontriamo. Perché se sei prevenuto, se hai dei preconcetti nei confronti di quella ragazza, mai potrai conoscerla veramente. Hai presente il tuo amico che si è sposato la piú antipatica del vostro gruppo? Un giorno magari ha scoperto che oltre a quell’atteggiamento insopportabile c’era una donna capace di amare. Eliminare il pregiudizio e il confronto sono il punto zero per una conoscenza libera e gratuita.
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La gratuità è un’arte, un’arte che va praticata ed esercitata in ogni aspetto della nostra vita. La persona gratuita emana un odore, un profumo di bellezza irresistibile. Una luce di bellezza ineguagliabile. Ed è quindi chiaro che trucco, parrucco, tacco, pettorale e panza passano molto indietro come importanza…
La gratuità attrae, è magnetica.
Essere gratuiti è bello. Va contro tutte le logiche di mercato. È fuori-schema e ti dona libertà… quella che tanto desideri.
Ora tocca provare per credere.
Buon cammino!