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Francesca e Lorenzo: il matrimonio è un percorso che va di perdono in perdono

WEDDING
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Sposi&spose di Cristo - pubblicato il 15/02/19
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Nel festeggiare il loro anniversario, moglie e marito ripercorrono i passi fatti, accorgendosi della compagni costante della Provvidenza nei momenti meno facili della vita insieme. Nel giorno del loro Anniversario di Matrimonio, Francesca Iannello e suo marito Lorenzo Piovanello ci fanno un dono grande: ci raccontano un po’ della loro storia. Una testimonianza bella, di vita vera…di due Sposi che ogni giorno -pur tra tante fatiche- accolgono la sfida del matrimonio cristiano aprendosi al Signore Gesù che viene a far traboccare i cuori di gioia vera.

Assicuriamo a Francesca e Lorenzo la nostra preghiera!

Buona lettura!

di Francesca e Lorenzo

Oggi ricorre il nostro nono anniversario di matrimonio. Io e Lorenzo ci siamo conosciuti ad Assisi e sposati proprio lì dopo poco più di un anno di fidanzamento, a 31 e 33 anni.

Io ero una giovane psicologa con un lavoro ancora poco definito e degli studi da concludere, Lorenzo aveva da poco concluso un’esperienza molto forte come volontario nella comunità Nuovi Orizzonti: i frati lo avevano aiutato a rimettersi in corda dopo un periodo di smarrimento, aveva ripreso gli studi lasciati anni prima e si stava di nuovo mettendo in gioco anche nella vita affettiva.


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Io ero in un periodo abbastanza sereno della mia vita ed ero in attesa di capire cosa fare; il mio desiderio era di sposarmi e creare una famiglia, ma avevo ben chiaro che questo desiderio non doveva togliere serenità alla mia vita quotidiana, e che avrei dovuto essere molto centrata in me stessa e affidata al Signore per far sì che l’incontro con un ragazzo fosse il più possibile scevro da dinamiche sbagliate; infatti avevo imparato nel mio percorso sia spirituale che psicologico, che il mio faticoso passato familiare aveva spesso preso il sopravvento nella scelta dei ragazzi che incontravo sul mio cammino, portandomi a storie sbagliate o che non decollavano o che mi facevano stare male con me stessa e con gli altri.

Come dicevo, ero in un periodo in cui ero in una attesa tutto sommato serena. E così andai a fare il servizio ad un corso sull’affettività organizzato dai frati, che io conoscevo da molti anni. Anche Lorenzo partecipò a questo gruppo di servizio, e così dopo pochi giorni di collaborazione abbiamo capito che stava nascendo una bella simpatia, che nel giro di poco tempo ci ha portato a decidere di fidanzarci e poi di sposarci.



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La Provvidenza nel frattempo si era messa al lavoro, da che eravamo tutti e due disoccupati, e poveri in canna, Lorenzo ha trovato un lavoro, seppur modesto ma attinente ai suoi studi, e mio padre decise che voleva aiutarmi a comprare una casa. Tutto stava andando nella direzione giusta, i segni erano ben chiari, e a settembre abbiamo comunicato alle nostre famiglie, sorprese e più o meno contente che il 13 Febbraio ci saremmo sposati.

Per il matrimonio abbiamo fatto una festa senza tanti sfarzi ma senza rinunciare a niente, una settimana di viaggio in auto sulla neve austriaca e dopo circa un mese nella nostra vita di giovani sposi è arrivato il nostro primogenito, Matteo.

FAMILY

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Intanto il lavoro di Lorenzo stava subendo un cambiamento, proprio dopo la nascita del bambino sarebbe dovuto andare a lavorare in un’altra città, cosi i primi mesi del piccolo (nato tra l’altro con un cesareo d’urgenza e quasi in pericolo di vita) li abbiamo passati lontano, con Lorenzo che tornava il fine settimana e io quasi sempre sola in una città diversa dalla mia. Dopo qualche mese si è poi prospettata un’altra possibilità lavorativa a Milano, e a quel punto ci siamo trasferiti tutti per una nuova vita, questa volta tutti insieme. Da poco a Milano (anzi Monza, un centro più a misura d’uomo) la nostra famiglia si allargò nuovamente, e a meno di 2 anni da Matteo nacque Simone, un bel terremoto!

Nel frattempo anche il lavoro di mio marito procedeva bene e anche quando poi sono arrivati Letizia e poi Gregorio che ora hanno rispettivamente 3 anni e 8 mesi, la Provvidenza ha sempre portato dei miglioramenti che hanno fatto si che io potessi rimanere a casa a prendermi cura dei bambini, non senza sacrificio, ma nella serenità di sapere che il lavoro di Lorenzo bastava per tutto ciò di cui avevamo bisogno.


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In tutti questi anni abbiamo messo un po’ da parte la vita ecclesiale comunitaria, presi dai figli e in difficoltà nel trovare una realtà che si addicesse un po’ a noi, fino a che da pochi mesi ci siamo avvicinati alla fraternità di Comunione e Liberazione, molto presente nel nostro territorio e riferimento della scuola dove abbiamo deciso di iscrivere i nostri figli.

Abbiamo passato deserti di aridità e incomprensione, ci siamo dovuti accorgere di quanto poco si possa fare appoggiati solo alle proprie forze e di quanto egoismi e meschinità possano essere vinti solamente con l’umiltà di riconoscersi bisognosi di un Amore più grande, che il Matrimonio è un percorso che va da perdono a perdono, ricominciando ogni giorno e scommettendo sul Noi.


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Il traguardo dei 10 anni si sta avvicinando, ci siamo ripromessi di tornare ad Assisi a ringraziare: fosse stato per noi saremmo ancora a leccarci le ferite del passato rimuginando su quello che poteva essere e non è stato.

La Chiesa ci ha salvati, il matrimonio e la vita donata ai figli è la strada che ci fa scoprire giorno dopo giorno la vita piena a cui siamo stati chiamati.

E Buon Anniversario a noi!!!

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