Dal Colloquio interiore di Suor Maria della Trinità, clarissa di Gerusalemme vissuta nella prima metà del Novecento, un’indicazione antica e nuova sull’efficacia della nostra azione per le cose che contano davvero.Stavo rientrando in treno dal Primo Capitolo Generale del cosiddetto Monastero Wi-Fi e ho ripreso la lettura del Colloquio Interiore; ve ne ho già parlato un poco, sebbene solo abbozzando la figura, l’opera e il vasto significato che questa religiosa ha avuto e avrà nell’incontro con molte anime; si tratta come vi dicevo della trascrizione su carta e per obbedienza al direttore spirituale del dialogo interiore che Suor Maria della Trinità ha intrattenuto con Gesù Cristo, il Maestro interiore che parla a tutti e il solo che tutti dobbiamo ascoltare.
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Il passo che mi ha colpito e nutrito e che voglio offrirvi perché benefichi anche voi parla dell’efficacia della nostra vita, di quanto possiamo davvero aiutare gli altri, le anime e la loro salvezza, chiodo fisso di Nostro Signore e di quanti si instradano dietro a Lui.
Siamo al punto 309 e leggiamo:
Nessun’anima entrerà nel mio Paradiso prima che abbia almeno una volta perdonato.
Figliola mia, ecco una spiegazione che ti meraviglierà; ricordala, perché è la verità:
più sarai nascosta, silenziosa, rispettosa verso il prossimo, senza tentare di influenzarlo, più agirai sulle anime;
al contrario, più cercherai di affermare te stessa, imponendo i tuoi gusti, i tuoi desideri, i tuoi schemi, le tue idee, cercando di convincere gli altri…meno agirai sulle anime.
(…) Io non agisco diversamente. Basta mostrare Dio, – ascoltarlo, lasciarlo vivere in te.
Ed è esattamente quello che ha fatto Maria, quello che ci ha ricordato anche il Santo Padre alla GMG. Lei, nascosta, umile e senza potere per il mondo è diventata la donna più potente e influente del mondo e della storia intera.
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Lei, mediatrice di tutte le Grazie, è onnipotente per capacità di intercessione, per l’amore che Dio le porta, per la sua unione materna alla sofferenza redentrice di Suo Figlio, per la spada che lascia le trafigga l’anima.
Così dobbiamo fare noi: offrire, mettendolo in croce, il nostro io e accettare che Dio agisca in noi. Così aumenteremo la potenza del Suo regno che si espanderà irresistibilmente. Ci costa il sacrificio di fare ciò che sembra contrario al buon senso, ci tocca una sorta di passività in vista della più efficace delle azioni. Impariamo a stare nella vera stanza dei bottoni: è fatta di preghiera, nascondimento, umiltà.
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La nostra è una fede mediata e non sono immediati i suoi effetti. Dobbiamo sempre accettare l’abbassamenteo, la morte, la sottrazione. La gestazione, il marcire sotto terra del seme. E quando è ora il figlio nasce, le cose nascoste si rivelano, il seme germoglia, il nome stesso si diffonde. Ma non ci interesserà più come ci interessa la fama che corre nel mondo; ci basterà sapere di fare la Sua volontà.
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Ed in questo noi donne siamo favorite; siamo fatte per la gestazione, per la cura, per l’obbedienza. Parole scandalose, ancora più oggi. Eppure continuamente, irresistibilmente vere.
Vogliamo essere vere influencer? Lo stile è quello di Maria.