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Perché Bergoglio nelle sue messe nominava sempre l’intercessione di padre Enrico Pozzoli?

Papa Francesco
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 14/12/18
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Questo sacerdote salesiano è stato determinante per il futuro Papa

C’è una persona che è stato come un faro nella vita di Papa Francesco. Il nome a molti di voi probabilmente risulta estraneo: Enrico Pozzoli.

Molti fedeli di Cordoba che partecipavano alle messe di Bergoglio nella Compagnia di Gesù (siamo in Argentina, tra gli anni ’80 e ’90) si saranno domandati chi fosse quel padre che il gesuita nominava sempre nelle intercessioni, dopo la consacrazione, insieme agli altri fedeli defunti. «È stato un operaio del Regno di Dio», avrebbe risposto padre Bergoglio a chi glielo avesse domandato.

JORGE MARIO BERGOGLIO,POPE FRANCIS,YOUNG

AFP Photo | Ho | Bergoglio Family

Le lettere

In fondo, quel nome incarnava l’influenza profonda del carisma salesiano nella famiglia e nella formazione del futuro Papa. E la chiave per comprenderlo si trova negli altri testi che Bergoglio scrisse tra il 1990 e il 1992, durante la sua tappa a Córdoba.

A rivelare questa “devozione” del futuro Papa Francesco sono Javier Cámara e Sebastián Pfaffen in “Gli anni oscuri di Bergoglio” (Ancora editrice).



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Il “feeling” con i salesiani

In una lettera che inviò a padre Cayetano Bruno, un noto sacerdote salesiano e storico acclamato che aveva sollecitato l’ex provinciale dei gesuiti a spiegargli la sua relazione con i salesiani.

La vicinanza di questi religiosi ai suoi nonni e a suo padre a Torino; le visite di suo padre alla casa salesiana di via Solís ogni volta che passava per Buenos Aires come ragioniere dell’impresa familiare a Paraná; la relazione quasi familiare con il salesiano Enrico Pozzoli, che diresse spiritualmente suo padre, che sposò i suoi genitori, battezzò lo stesso Jorge Bergoglio e tre dei suoi fratelli.

Il discernimento della sua vocazione

Nella lettera, il futuro Papa spiega come padre Pozzoli (deceduto nel 1961) lo aiutò nel discernimento della sua vocazione sacerdotale, e che veniva frequentemente invitato a pranzo (a base di ravioli al sugo) da questa famiglia che lo aveva adottato come padre spirituale: in pratica se oggi c’è Francesco I al timone della chiesa mondiale, lo si deve al ruolo fondamentale del sacerdote salesiano.

Scrisse l’odierno Francesco in quella lettera del 1990, quando era un sacerdote gesuita che non s’immaginava di arrivare dove Dio lo ha posto dopo: «Se nella mia famiglia oggi si vive veramente come cristiani lo si deve a lui, a Enrico Pozzoli, che ha saputo mettere e far sviluppare le fondamenta della vita cattolica».


POPE FRANCIS
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Un sacerdote e una suora

Sempre all’influenza di Pozzoli, Bergoglio attribuisce le vocazioni religiose di suo cugino Julio Picchi, di suo nipote José Luis anche lui gesuita e di sua nipote María Inés, ancella del Sacro Cuore. Per questo ringrazia questo sacerdote, che gli «lasciò un’eredità spirituale».

«Tutti i giorni (sic!) – scrisse l’allora Bergoglio – lo ricordo nell’ufficio divino quando prego per i defunti… e, mi creda che mi rende felice questo sentimento di gratitudine che mi regala il Signore».

La polmonite e il padre

Pozzoli stette vicino al futuro Papa anche in un momento drammatico: quando il giovanissimo Bergoglio rischiava di morire a causa di una grave polmonite che lo costrinse a molti giorni di ospedale. Il salesiano più volte andò a trovarlo per rassicurarsi delle sue condizioni di salute.

E ancora Pozzoli, quando morì il padre di Bergoglio, presenziò alla camera ardente, pregò tanto e chiese ai suoi cinque figli di farsi una foto ricordo intorno alla bara. Ma fu proprio Jorge a fare in modo che quella non venisse scattata perché provava vergogna. E con il tempo se ne rammaricò, soprattutto perché padre Pozzoli morì, anche lui, meno di un mese dopo.



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