Hanno dieci figli e nessun piano perfetto, ma li accompagna la voce di San Giovanni Paolo II: “diventa ciò che sei!”Si chiamano Mike e Alicia Hernon, vivono in Ohio coi loro 10 figli che hanno dai 6 ai 23 anni. Senza potenti mezzi hanno realizzato il Messy Family Project, letteralmente “progetto della famiglia disordinata”, ma credo che l’espressione gergale “incasinata” renda meglio il senso del loro messaggio.
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Come famiglia cattolica portano una proposta fatta di condivisione e incoraggiamento a chi sceglie di imbarcarsi nell’avventura della famiglia, e lo fanno con un programma radiofonico nato dal nulla e che adesso ha più di 10 mila di fedeli ascoltatori. Che sia un’idea virtuosa da ripetere anche nel nostro paese?
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No ai tutorial, sì alla compagnia
Mike e Alicia ci sono inciampati in questa impresa radiofonica, dicono. Tutto è nato dalla proposta di alcuni sacerdoti che, conoscendoli, hanno suggerito loro di condividere con altre famiglie le loro svariate esperienze. C’è da dire che con le storie quotidiane di vita vissuta con 10 figli ci si riempirebbero i palinsesti di molti canali … ma soprattutto è ciò che la gente comune brama di ascoltare. Non indottrinamenti, ma condivisione. Spiega Alicia:
La gente ha bisogno di esempi, di vedere qualcuno all’opera nella sua stessa impresa e noi abbiamo aperto le porte di casa nostra. E a loro diciamo: “Questa è la nostra battaglia. Queste sono le cose che hanno funzionato e queste sono quelle che non hanno funzionato”. (da From The Median)
Siamo, in effetti, assediati da un pressante e pauroso ideale di perfezione che salta fuori in modo palese, sfacciato da tutti i social che propongono tutorial su “come fare a … ” o “come essere una mamma perfetta a …” o ancora “come avere una famiglia felice”.
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E’ demotivante e deprimente, perché nella realtà quotidiana la famiglia non è il luogo dove qualunque declinazione di perfezione può avere senso. Infatti Mike Hernon sottolinea:
La gente è spaventata da un pauroso e falso ideale di perfezione, per cui fugge dalla famiglia non appena si sente frustrata. Noi cerchiamo di dar loro forza, ricordando che sono chiamati a essere genitori proprio nel modo unico e irripetibile in cui sono fatti. Contemporaneamente, ricordiamo loro che Dio ci accompagna e guida grazie alla Grazia del matrimonio che viene prima dei figli, proprio perché è l’origine della forza dei genitori. (Ibid)
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La fragilità della cultura dominante si smaschera proprio alla luce di queste parole: siamo riempiti di consigli perché manca un’ Origine. Sovrabbondiamo di rimedi, manchiamo di memoria di ciò che tiene in piedi ogni progetto umano. La compagnia di Dio è la fiducia a priori che Lui ci ha dato, perché conosce tutto di noi, meglio di noi.
Non abbiamo bisogno di rimedi fantastici quando i buoi sono scappati, ma di riscoprire la bellezza dell’allevamento, che rende il contadino capace di molte cose tra cui costruire recinti adeguati. Le fondamenta su cui la casa degli Hernon si regge e affronta l’imprevedibile storia di ogni giornata sono i principi della Chiesa e in particolare l’insegnamento di San Giovanni Paolo II su matrimonio e famiglia; un passo particolare della Familiaris Consortio è la loro pietra angolare:
Ogni famiglia scopre e trova in se stessa l’appello insopprimibile, che definisce ad un tempo la sua dignità e la sua responsabilità: famiglia, «diventa» ciò che «sei»!
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Un’altra compagnia che li affianca è quella di Santa Teresa di Gesù Bambino, la sua tenacia nel trovare gioia e santità nelle piccole cose della vita.
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Il paradosso del piccolo è quello a cui dobbiamo aggrapparci con più vigore: la piccola luce, che ogni famiglia è, regge le redini del Bene nel mondo; non sono i grandi piani politici globali a tenere in piedi le sorti umane, ma le cose grandi e semplici che ogni padre e madre fanno ogni giorno.
Non esiste la Mamma o il Papà, esisti tu
Diventa ciò che sei, dice San Giovanni Paolo II. Quest’ipotesi stravolge l’abbaglio moderno più mortifero e demotivante: per fare qualcosa di buono devi cambiare. No! Devi essere ciò che sei, devi mettere il tuo io a contatto vivo con le circostanze e avere fiducia che proprio quelle circostanze non sono un’obiezione ma una chiamata. Vocazione è una parola concretissima e semplice, è l’avventura quotidiana di chi sa di essere stato amato da prima di nascere e sa che la sua presenza è stata voluta per illuminare quel pezzetto di Creato in cui si trova.
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L’illusione dei modelli perfetti e ideali crea l’idea sbagliata che il percorso della vita sia la trasformazione, invece è il compimento: c’è già in ciascuno di noi tutto quello che serve, va solo annaffiato e fatto crescere. In questo viaggio di scoperta di sé e di relazione col mondo, che è la grande missione della famiglia, ci si può fare compagnia a vicenda ed è essenziale. Stare insieme nel tempestoso mare di ogni nuova giornata è l’alternativa cristiana all’idolo della perfezione, che offre tutorial ammiccanti ma lascia soli nel compito più bello e difficile che esista – essere genitori.
A tutti quelli che, anche per caso, si sintonizzano per caso sulla trasmissione di Mike e Alicia può capitare di sentire queste parole, le uniche davvero necessarie a un padre e una madre:
Non esiste una mamma e dei figli, esisti tu che sei mamma dei tuoi figli e che sei chiamata ad accudire la tua famiglia. L’unica cosa che occorre davvero sentirsi dire è “puoi farlo!”. Bisogna dire ad alta voce che non c’è un piano perfetto, ma ci si può fare compagnia e incoraggiarsi a vicenda. (Ibid)