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Un parroco è “colpevole” perchè aiuta i migranti. Forza Nuova lo accusa: fai politica

FORZA NUOVA
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 27/09/18
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Il partito di estrema destra se la prende a Como contro Don Giusto perché offre un esempio di integrazione a chi richiede asilo politico. Il parroco: onorato di ricevere questa “accusa”

Parroco dal 2011 della comunità di Rebbio, quartiere di Como, don Giusto Della Valle, da sempre ha aperto le porte della chiesa e dell’oratorio a poveri e migranti. Un sacerdote, dunque, in prima linea per l’accoglienza nel solco degli insegnamenti di Papa Francesco.

In questi giorni, dopo l’annuncio della prossima chiusura del Centro per richiedenti asilo di Como, Don Giusto ha sollecitato la mobilitazione del volontariato per continuare a essere una città accogliente (Avvenire, 26 settembre).

DON GIUSTO

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Striscione notturno

Ma non tutti la pensano come lui. E c’è chi ha voluto esprimerlo con uno striscione apparso nella notte del 24 settembre sulla pareti esterne dell’oratorio di Rebbio. «Don (in)Giusto si occupi di Chiesa, non di politica».

Lo striscione riporta la firma di Forza Nuova. Sulla pagina Facebook degli estremisti di destra, la rivendicazione politica del gesto (La Provincia di Como, 26 settembre).



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Indignazione “ipocrita”

Mentre al parroco arrivava la solidarietà della comunità di Rebbio, Forza Nuova rincarava la dose e scriveva di aver «fatto il proprio dovere», definendo «ipocrita e allineata» l’ondata di indignazione, mentre era necessario richiamare il sacerdote a essere «una guida spirituale e non un modernista assistente sociale che si occupa di politica», concludendo di aver dato voce a quello che in tanti pensano: «Questo vi ha fatto male, abbiamo colto nel segno».

La risposta del prete

A quel punto è giunta la risposta del sacerdote, che ha indirizzato una lettera ai militanti del partito.

«Mi sarebbe piaciuto foste venuti a parlare a casa mia con tutta calma, in pieno giorno, anziché affiggere nottetempo un vostro cartello sulla recinzione dell’oratorio di Rebbio… Comunque grazie, per avermi ricordato e confermato gli obiettivi su cui continuo a lavorare insieme a tantissime persone di Como».



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“Lottare contro il male”

«Il vostro scritto notturno – ha sottolineato Don Giusto – mi ha dato una “nuova forza” – dice la lettera, che, come è nello stile del sacerdote, gioca con le parole, cercando sempre di mettere tutto in positivo – in due direzioni: innanzitutto a lottare contro il male che c’è in me. Mi avete chiamato ingiusto e ne sono cosciente».

“Regno di pace e giustizia”

In secondo luogo: «Mi sento onorato se voi avete identificato in me una persona della Chiesa di Como che fa politica; vi ringrazio. La Chiesa fa politica, ha a cuore la “polis” e i più fragili della “polis”. Il Regno di Dio, il cui annuncio è al cuore della vita del nostro fondatore, è Regno di Pace e di Giustizia e beati sono coloro che iniziano a costruirlo su questa terra».


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