La riuscita di una storia d’amore si gioca oggi. Anche se non hai incontrato il tuo lui. Si gioca oggi nell’esercizio dell’amore, di un amore maturo e disinteressato. Si gioca nell’umiltà in cui affronti questa giornata di lavoro o di studio. Si gioca nel perdono e nella preghiera, nella tua capacità di ricevere amore da Dio, che è, e deve essere, la tua fonte principale di bellezza. Sono sempre stato convinto che il successo di una storia d’amore dipendesse da molti fattori incontrollabili, spesso decisi dal caso. In seguito ho capito che le cose non stavano proprio così, e soprattutto, che una storia d’amore si costruisce già molto prima di incontrare l’amata!
In questi giorni mi sono ritrovato a meditare il libro di Rut. Il cuore di questo racconto è la bellezza di questa donna, Rut, che è capace di amare, non abbandona la suocera Noemi che sarebbe destinata ad una vita di fame. Una donna che è capace di abbandonare la sua terra (moab) per partire con lei. Si mette a disposizione, è generosa, caparbia, intelligente. È una donna che si dona tutta. Nel suo dono di se, a Betlemme andrà a spigolare nei campi (cioè a raccogliere ciò che rimane per terra del raccolto) per far mangiare lei e Noemi. Sarà proprio in questo gesto di estrema umiltà e generosità che Booz, il proprietario del campo, la noterà. Rut dà prova di essere una donna sorprendentemente matura, capace di amare. Queste saranno le sue credenziali per far esplodere l’amore nel cuore di Booz.
Ecco il punto.
Per padre Giovanni questo libro fornisce i pilastri per costruire una storia d’amore sana e matura. Rut si fa notare. E non si fa notare per la sua appariscenza o bellezza esteriore. Non si fa notare per la sua intelligenza o nel modo di parlare. Rut si fa notare perchè si spende in modo maturo. Si spende con amore per le situazioni di necessità. Sa amare! Non c’è alcuna sindrome infantile da crocerossina isterica. Rut non salva il mondo, non vuole cambiare le persone, non vuole dare qualcosa di se, ma si mette a servizio nelle necessità primarie. Qui non si prendono applausi, ne’ premi.
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La cosa stupenda di questa storia, è che Rut non ha alcun secondo fine. Non pensa che sia una buona strategia, non pensa al suo tornaconto, non pensa a fare bella figura. Lei pensa al bene. Guarda alle necessità. I suoi occhi ed il suo cuore sono rivolti verso l’alto. E questo fa innamorare. E questo diventa garanzia per me che ti incontro, di bellezza. Mi invoglia e mi invita a conoscerti, ad entrare in relazione con te, perchè sei bella, non appari semplicemente bella da un punto di vista esteriore, emani proprio un profumo di bellezza a cui io che ti sono vicino non voglio rinunciare. Il tuo sorriso affascina perchè è puro, i tuoi occhi sono belli perchè limpidi.
Molte volte Alessandra mi ha chiesto “cosa ti ha fatto innamorare di me?” … ed io sempre un po’ imbarazzato dicevo sempre “i tuoi occhi puri”. Oggi leggendo e meditando Rut capisco meglio il mio cuore. Capisco che quegli occhi belli vengono da un vissuto. Un vissuto fatto di preghiera, di stare con Lui, fatto di ore di catechismo ad insegnare a 40 bambini chi fosse Gesù e poi a ballare e a cantare, fatto di prendersi cura del bambimo malato che abitava vicino a lei. Fatto anche di tante umiliazioni vissute con accettazione.
Padre Giovanni scrive: “Chi può metterci in braccio un partner se non siamo esercitati ad amare? È essenziale prima imparare ad amare, poi sapremo renderci belli lungo la strada della dedizione e del sacrificio e, alla fine, ci si sposa: bella è soltanto la persona che ama, si sacrifica per gli altri, si dona. Non c’è altra bellezza. E si può essere belli in tutte le stagioni della vita. Booz sarà sorpreso quando Rut non sceglierà giovani aitanti, appariscenti e ricchi, ma proprio lui, anche se un po’ avanti negli anni.”
Io ne ho fatto esperienza. Mi sono innamorato perchè ho visto in Alessandra la capacità di amare e di essere gratuita. Ma non l’avevo sperimentato su di me, l’avevo semplicemente intuito scrutando i suoi occhi durante le lunghe camminate di quella marcia francescana del 2002.
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Allora capisci che la riuscita di una storia d’amore si gioca oggi. Anche se non hai incontrato il tuo lui. Si gioca oggi nell’esercizio dell’amore, di un amore maturo e disinteressato. Si gioca nell’umiltà in cui affronti questa giornata di lavoro o di studio. Si gioca nel perdono e nella preghiera, nella tua capacità di ricevere amore da Dio, che è, e deve essere, la tua fonte principale di bellezza. Ed è chiaro che vuoi essere tutta bella … quindi vai di gonna e un po’ di trucco come dice padre Giovanni! Ma senza fare l’errore di essere un’anfora vuota, o all’opposto, troppo piena di te. Fatti piena di Lui.
Questo discorso vale anche per gli uomini. È una reciprocità necessaria. Anche tu donna potrai essere affascinata da un uomo puro. Che si è preparato per te e che ti stava aspettando. Si può fare! Dieci anni prima di conoscere sua moglie Lia, Paul ha recitato ogni giorno questa preghiera spontanea:
Dio mio, ti consacro mia moglie. Sia dove sia. Custodiscila, guidala e proteggila. Portala su un buon cammino. La consacro al tuo Sacro Cuore e al Cuore Immacolato di Maria. Paul
Camminiamo facendo ogni giorno del nostro meglio, lavoriamo instancabimente per costruire la nostra persona, impariamo ad amare attraverso il dono quotidiano di noi stessi! Sapendo che Dio ascolta il nostro cuore. Chiediamo cose grandi e non desideri sotto-sviluppati!!
Buon cammino
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