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A cosa assomigliano i nostri angeli custodi?

ANGEL
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Philip Kosloski - pubblicato il 03/08/18
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Creature spirituali continuamente al nostro fianco. Possono manifestare la loro presenza in diversi modi.

Essendo cristiani, noi crediamo che il Signore assegni a ciascuno di noi un angelo custode che abbia la missione di vegliare su di noi fin dai primi istanti della nostra vita terrestre. La maggior parte del tempo noi non li vediamo e neppure abbiamo coscienza della loro presenza. Però può capitare che in certe occasioni essi si manifestino, in un modo o nell’altro.


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Gli angeli non hanno un corpo, in senso proprio. È questa la ragione per la quale normalmente non possiamo vederli. Essi sono puri spiriti, ma capita che rivestano un’apparenza fisica quando è necessario. Per il resto del tempo, restano invisibili ai nostri occhi umani.


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Può anche darsi – come capita poi il più delle volte – che il nostro angelo custode si manifesti a noi per mezzo di un’azione invisibile o di una “voce”. Una religiosa brasiliana di nome suor Maria Antonia racconta in Under angel wings [Sotto le ali di un angelo, N.d.R.] la sua autobiografia (che ha riscosso un successo folgorante negli anni ’50 del Novecento) della relazione privilegiata che intratteneva col suo angelo custode, da lei chiamato “il Nuovo Amico”. In particolare raccontava il modo in cui le impediva di commettere peccati, come in questo episodio della sua infanzia, divenuto celebre:

«Perché non potrei fare dei peccati come gli altri bambini?». Tesi la mano per prendere una pesca, e mentre le mie dita già toccavano il bel frutto succoso ricevetti un segnale molto dolce dal mio Nuovo Amico. Il mio braccio, sospeso nell’aria, fu gentilmente abbassato da una “mano invisibile”, che sentii proprio come se una persona fisica mi avesse toccata. Ecco come comprendevo la voce del mio Nuovo Amico meglio delle parole di madre Raphaël o di suor Pauline o di suor Irène, che potevo vedere mentre si rivolgevano a me.

In questi casi gli angeli custodi sono percepiti come una presenza “invisibile” difficile da descrivere a parole, ma più “reale” di quelle visibili al nostro sguardo.


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Capita però che gli angeli custodi assumano una forma umana, talvolta sotto l’aspetto di un bambino, come testimonia questa storia risalente alla seconda guerra mondiale:

Eldon Dahl era pilota nella US Air Force, quando il suo aereo fu abbattuto nei cieli italiani. Rientrava da un raid di bombardamenti dalle parti di Foggia, nelle Puglie, il 25 agosto 1943. Mitragliato l’aereo da caccia tedeschi, il pilota riuscì a gettarsi con il paracadute e atterrò dalle parti di un paesino italiano. Si fece catturare dall’esercito italiano e fu fatto prigioniero due volte prima di riuscire a scappare con un piccolo gruppo di Alleati nelle montagne a nord di Roma. Molto presto Eldon si trovò solo e attraversò a piedi montagne e paesi. Un giorno fu attirato da un delizioso odore di cibo che cuoceva sul fuoco. Si avvicinò e vide due donne che stavano cucinando vicino a una fattoria. Decise di andare più vicino nella speranza che gli dessero da mangiare. Subito una ragazzina bionda, di circa dieci anni d’età e vestita di bianco, si materializzò al suo fianco. Con un dito sulle labbra gli fece segno di non fare rumore. Poi, prendendolo per mano, la bimba lo portò nella direzione opposta, e lì i due si tennero nascosti dietro a dei cespugli. Fu allora che due soldati tedeschi comparvero e si misero a discutere con le donne. Eldon comprese di essere scampato a una nuova cattura. Quando si guardò attorno, la bambina era scomparsa e restò introvabile. Egli si persuase che quella fosse il suo angelo custode. La certezza di avere l’angelo custode al proprio fianco gli diede la forza di credere che sarebbe riuscito a tornare a casa. Per due mesi, Eldon percorse da solo più di 300 chilometri a piedi, prima di riuscire ad arrivare alla linea di frontiera con la zona americana, dalle parti di Cassino, il 13 novembre 1943. Due settimane più tardi sarebbe rientrato negli Stati Uniti.

Se ci viene un giorno data la grazia di vedere il nostro angelo custode, è molto probabile che ci appaia sotto una forma che ci dia un sentimento di pace e di serenità. Perché il nostro angelo custode ci conosce meglio di quanto ci conosciamo noi stessi e sceglie quindi una sembianza che non ci spaventi ma che, al contrario, ci doni il conforto di cui in quel momento avremo bisogno.



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E anche se non avremo la grazia di vederlo nel corso di questa vita, la nostra fede cristiana ci permette di credere con ferma fiducia che il nostro angelo custode sta sempre al nostro fianco, pronto a venire in nostro aiuto quando ne abbiamo bisogno.

Cliccate sulla prima immagine per avviare la galleria sulla gerarchia celeste

[Traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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