La Sacra Scrittura e la pratica tradizionale della Chiesa vedono nelle famiglie numerose un segno della benedizione divina e della generosità dei genitori” (Catechismo, n. 2373)Se qualcuno pensa che il cattolicesimo sia noioso e antiquato dovrebbe visitare casa King a Lake Mary (Florida, Stati Uniti), dove si trovano cattolicesimo autentico, gioia e bambini in abbondanza.
Christy King, madre di 18 figli, dice che “se quello che attira inizialmente l’attenzione della gente è il fatto che la nostra famiglia sia così numerosa, quello che ci definisce davvero è la nostra fede cattolica”.
Troy, dentista pediatrico, e Christy hanno chattato con il Register per condividere alcuni pensieri sull’allevare figli devoti e sulla vita in una famiglia cattolica numerosa.
Quando vi siete sposati pensavate di avere una famiglia come quella che avete oggi?
[Christy] Ci siamo sposati nel giugno 1997 dopo un fidanzamento quasi decennale. Penserete che in quel lasso di tempo avevamo parlato di tutto, ma il discorso figli non era mai saltato fuori.
[Troy] Speravo di avere dei figli, ma non ho mai pensato di averne più di quattro. Mi piaceva la famiglia di Christy perché lei era la più grande di sei figli e quando andavo a casa loro ci si divertiva sempre.
[Christy] Troy è rimasto un po’ sorpreso quando pochi mesi dopo il nostro matrimonio gli ho detto che non sentivo di volere dei figli. In quel frangente non ha detto molto, ma è superfluo dire che 20 anni e 18 figli dopo quella storia ha suscitato non poche risate.
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Cosa vi ha ispirati a continuare ad allargare la vostra famiglia e ad accogliere altri bambini attraverso l’adozione?
[Christy] Nel giugno 1999 stava arrivando la nostra prima figlia, e pochi mesi dopo ho scoperto di essere incinta del secondo. Mentre ero incinta ho iniziato a pensare all’adozione, non conoscendo le sfide future che avrei dovuto affrontare con le gravidanze. Abbiamo accolto la nostra prima figlia adottiva nel 2003, e ho annunciato la gravidanza successiva quando aveva appena una settimana! (Quando gliel’ho detto, Troy si è messo a ridere) Quando abbiamo adottato la prima bambina sapevamo che non sarebbe stata l’ultima. “Solo un’altra adozione” e qualche altra gravidanza dopo siamo diventati la famiglia da due pullmini che siamo oggi.
[Troy] Essere aperti alla vita ha assunto un nuovo significato per me da quando abbiamo adottato la nostra prima figlia. Dio ci ha spinti ad accogliere non solo ogni gravidanza con la quale fossimo stati benedetti, ma anche certe situazioni di adozione.
Uno dei più grandi benefici del fatto di avere una famiglia numerosa è il fatto di partecipare e vedere tanti tipi di rapporti. È un tesoro che ciascuno di noi abbia una rete di sostegno tanto estesa. Ogni figlio – e ogni genitore – beneficia di ogni singolo rapporto in famiglia.
E c’è sempre qualcuno che ti aiuta a cucinare e nei lavori domestici!
[Christy] Una domanda che mi viene rivolta spesso è: “I bambini sono gelosi quando portate a casa un nuovo piccolo?” Sinceramente, non ho mai assistito a una reazione di questo tipo. Il nostro ultimo arrivato ha quasi tre mesi e gli altri fanno a gara per tenerlo in braccio!
Che ruolo ha avuto la fede nella crescita della vostra famiglia nel corso degli anni?
[Christy] In base alla mia esperienza, è lì che entrano in gioco la preghiera e il riporre davvero la fiducia in Dio. Quando la tua porta è aperta alla vita, attraverso una gravidanza o l’adozione, le preoccupazioni sono molto poche. A volte Dio ti invia qualcuno attraverso quella porta e a volte no.
Per me è come mettermi sul sedile posteriore della macchina e permettere ai grandi di occuparsi della guida. Semplicemente mi adatto!
Questa via ha portato ad enormi benedizione che probabilmente avremmo rifiutato se fosse dipeso da noi. Al di là di qualche prematuro, il nostro primo problema di salute serio si è verificato con la nostra decima figlia. È nata in condizioni neanche lontanamente ideali, e sapevamo che avrebbe potuto affrontare alcune sfide. Se all’epoca avessimo saputo che aveva una paralisi cerebrale probabilmente ci saremmo persuasi del fatto che avevamo già abbastanza e che toccava a qualcun altro andare avanti. Fortunatamente Dio, nella Sua saggezza, ce l’ha inviata senza quell’informazione, ed è stata un’enorme benedizione per tutta la nostra famiglia.
Non è in grado di camminare senza il suo deambulatore, ma va a scuola con gli altri bambini e “corre” perfino nella squadra di atletica. Molti dei suoi coetanei, inclusi i nostri figli stessi, non cresceranno sentendosi a disagio per il fatto di avere intorno qualcuno con necessità speciali perché hanno avuto l’esperienza della sua normalità. Dio ovviamente sapeva che saremmo stati in grado di gestire la cosa.
Che ruolo gioca la fede cattolica nella vostra vita familiare? Quali sono alcuni modi pratici in cui trasmettete la fede ai vostri figli?
[Troy] Il modo più importante in cui inseriamo la fede nella vita dei nostri figli è prendere sul serio la nostra responsabilità di essere i loro catechisti e i loro insegnanti principali. Non ci aspettiamo di lasciarli alla scuola parrocchiale locale e far imparare loro la fede automaticamente.
[Christy] Se quello che attira inizialmente l’attenzione della gente è il fatto che la nostra famiglia sia così numerosa, quello che ci definisce davvero è la nostra fede cattolica. È la musica di sottofondo che suona mentre conduciamo la nostra vita quotidiana.
Inseriamo la preghiera e la fede nella nostra settimana. Preghiamo prima di ogni pasto, ogni volta che saliamo in macchina, e recitiamo il Rosario insieme come famiglia. Ci piace anche pregare con gli amici.
Ci sono dei promemoria della nostra fede in tutta la casa, come crocifissi e immagini dei santi. E quando prendiamo delle decisioni, ci assicuriamo che i nostri figli sappiano che la nostra fede è la bussola che usiamo per compiere le scelte. Quando i bambini ci vedono pregare insieme o leggere libri per approfondire la nostra fede, diventa una priorità anche per loro. La nostra fede cattolica è la base di tutto ciò che facciamo.
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[Troy] La Messa con una famiglia numerosa è fantastica. Non vedo l’ora che tutti loro riconoscano Gesù nell’Eucaristia. Mi piace il fatto di poter stare tutti in chiesa. Fin da piccoli sanno cosa ci si aspetta da loro durante la Messa. Adoro percorrere con ciascuno di loro il viaggio per far interiorizzare la fede. Tutto inizia e finisce con la Messa. Non perdiamo MAI la Messa la domenica o nelle feste di precetto. È importantissima. Se Gesù “fa la sua comparsa”, la facciamo anche noi.
[Christy] Ciò non significa che i bambini siano sempre entusiasti della Messa e dei tempi riservati alla preghiera (ci può essere stato un momento in cui Troy ha tirato la pantofola a qualcuno che stava battendo la fiacca durante il momento del Rosario). Se non tutti possono ancora cogliere la grandezza del dono della loro fede, spero che ne riconoscano il valore osservando la priorità che le diamo nella nostra vita.
Che consiglio offrirebbe a chi vuole allevare una famiglia cattolica devota?
[Christy] Mettete al primo posto il vostro coniuge. Da anni, Troy ed io abbiamo un appuntamento serale una volta a settimana. Una volta uno dei bambini c’è rimasto male perché voleva venire con noi. Ha chiesto a Troy: “Perché esci sempre con mamma?”, e lui ha risposto: “Un giorno tutti voi ve ne andrete, e io rimarrò con lei. Devo essere sicuro di piacerle ancora”. Ogni volta che i bambini ci vedono abbracciarci o baciarci sorridono sempre. Quando discutiamo sono infelici. Non c’è niente che dia ai nostri figli più fiducia e pace che sapere che i loro genitori si amano.
[Troy] Quattro anni fa abbiamo anche inserito le domeniche senza televisione e non ce ne siamo mai pentiti. I bambini fanno giochi da tavolo, escono e si sporcano, nuotano, costruiscono fortini, leggono e giocano a palla. E indovinate un po’, dicono molto raramente di annoiarsi la domenica.
[Christy] Se i vostri figli vi pongono una domanda, rispondete sinceramente. Una delle mie figlie più piccole mi ha chiesto cosa significasse la parola “sesso” quando aveva circa 8 anni. Ero terrorizzata e volevo sapere dove l’avesse sentita e cosa pensava che significasse. Avrei potuto glissare sulla questione, ma ho deciso di dirle la verità in un modo adatto alla sua età. Perché? Stava già ottenendo informazioni dai suoi coetanei, e se non fosse riuscita a ottenerne da me avrebbe potuto rivolgersi a qualche altra fonte che forse non le avrebbe offerto una spiegazione accurata o morale. Volevo che confidasse nel fatto che se veniva da me avrebbe potuto ricevere una risposta onesta.
[Troy] Iniziate tenendo in mente la fine: il paradiso. I nostri figli sanno fin da piccoli che stiamo cercando di indirizzarli in quella direzione.
E infine, tenete quest’ordine nella vostra vita: Dio, famiglia, lavoro. Mantenete l’ordine; mantenete la fede.
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[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]