Alcuni genitori non vogliono battezzare il loro bebè perché desiderano che egli possa scegliere la propria religione quando sarà più grande, mentre altri preferiscono farlo il prima possibile. Qual è l’atteggiamento giusto da avere nei confronti di questa importante decisione? di Denis Sonet
Molti genitori desiderano non condizionare i propri figli, non formattarli e permettere loro di costruirsi nella libertà della loro persona. Spesso sentiamo: “Decideranno più tardi!” Il problema è che, qualunque cosa facciano i genitori, le loro scelte avranno un impatto sul bambino.
Il bambino si forma imitando
Se i genitori scelgono di battezzare il proprio figlio, ci sarà un condizionamento nella dimensione religiosa. Allo stesso modo, se non lo battezzano anche questo influenzerà la sua vita. Lo porteranno a pensare che il battesimo è una realtà senza importanza, dato che non è valsa la pena dargli questo sacramento. Un uomo una volta mi ha detto: “Non battezzerò i miei figli per rispetto della loro libertà. Mi rifiuto di imporglielo. Ma vedranno il mio modo di vivere”. La mia risposta è stata la seguente: “Allora faccia attenzione perché il suo stile di vita è ciò che influenzerà maggiormente i suoi figli.”
Il bambino si forma per imitazione. È una cera vergine malleabile ai modi di agire del suo ambiente. Gli si insegna a parlare, a mangiare con il cucchiaio, a seguire le regole e ad osservare le buone maniere. Così facendo, possiamo solo condizionarlo, consapevolmente o meno. Il ruolo dei genitori è proprio quello di trasmettere al bambino ciò che ritengono sia meglio per lui e se credono che il battesimo non sia semplicemente un’occasione per celebrare la nascita del bebè e per dargli una madrina e un padrino generosi, ma che sia soprattutto un meraviglioso innesto su Cristo perché diventi, come Lui, un figlio benamato di Dio e se pensano che il battesimo sia il sorgere in Lui di una vita che durerà per sempre, non potranno privarlo di questo sacramento…
La fede ricevuta viene poi scelta
Detto questo, dobbiamo comprendere la saggezza della Chiesa che chiede al bambino di ratificare un giorno questo gesto che gli è stato imposto. È questo il significato della professione di fede: ora che il bambino è cresciuto, ha l’età per capire e fare delle scelte. Vuole aderire pienamente a ciò che i suoi genitori gli hanno dato? Vuole conservare ciò che gli è stato trasmesso?
Siamo felici di vedere i giovani d’oggi che chiedono il sacramento della confermazione. Questo è il giorno meraviglioso in cui intendono assumere pienamente e liberamente la fede che hanno ricevuto e che è diventata parte di loro: quella luce depositata da Dio nel profondo del loro cuore il giorno del loro battesimo.
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