I vescovi italiani bacchettano no vax e no green pass. Senza mai citarli, in occasione del Messaggio per la Giornata della Vita, la Cei ha preso una dura posizione nei confronti di chi manifesta contro vaccini e certificato verde.
La parte migliore della Chiesa e del Paese
«Sin dai primi giorni della pandemia - premettono i vescovi - moltissime persone si sono impegnate a custodire ogni vita, sia nell’esercizio della professione, sia nelle diverse espressioni del volontariato, sia nelle forme semplici del vicinato solidale. Alcuni hanno pagato un prezzo molto alto per la loro generosa dedizione. A tutti va la nostra gratitudine e il nostro incoraggiamento: sono loro la parte migliore della Chiesa e del Paese. A loro è legata la speranza di una ripartenza che ci renda davvero migliori».
“Distorta concezione dei diritti”
«Non sono mancate, tuttavia - proseguono i vescovi alludendo a no vax e no green pass - manifestazioni di egoismo, indifferenza e irresponsabilità, caratterizzate spesso da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti. Molto spesso si è trattato di persone comprensibilmente impaurite e confuse, anch’esse in fondo vittime della pandemia. In altri casi, però, tali comportamenti e discorsi hanno espresso una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana dal Vangelo e dallo spirito della Costituzione.
Vescovi contro aborto e eutanasia
I vescovi hanno ribadito un duro “no” anche per chi manifesta, attraverso la propaganda referendaria, a favore di eutanasia e aborto.
«Il vero diritto da rivendicare è quello che ogni vita, terminale o nascente, sia adeguatamente custodita. Mettere termine a un'esistenza non è mai una vittoria, né della libertà, né dell'umanità, né della democrazia. E' quasi sempre il tragico esito di persone lasciate sole con i loro problemi e la loro disperazione», ammonisce la Cei.
I vescovi, infatti, sottolineano che, come per le proteste dei no vax e no green pass, anche «il "diritto all'aborto” e la prospettiva di un referendum per depenalizzare l'omicidio del consenziente» nascono «da una malintesa affermazione di libertà e da una distorta concezione dei diritti».