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La badessa rivelò al beato Pietro da Siena: “Sono sotto le ali di due angeli”

Invocare il proprio angelo: una pratica che ci fa sentire protetti.
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 09/10/21
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Uno è dell’ordine degli angeli custodi al quale ogni cristiano è confidato, l’altro è un cherubino

Una monaca sotto la protezione di due angeli: un angelo custode e un cherubino, di gerarchia più elevata.

Il beato Pietro Petroni (Siena, 1311 – Maggiano, 29 maggio 1361)), certosino, ha lasciato diversi scritti molto pii in uno dei quali egli ha trascritto le esortazioni che una santa badessa di sua conoscenza faceva alle sue religiose:

“Io venero ed amo tutti gli angeli di Dio. Ma in mezzo ad essi, due che mi assistono notte e giorno meritano che io testimoni loro una più grande riconoscenza ed un più grande rispetto. Il mio Signore e mio Dio me li ha dati per custodi e protettori. Uno è alla mia destra, l’altro alla mia sinistra”. 

Prosegue il beato toscano sulla protezione degli angeli alla badessa:

Il secondo angelo è di un ordine più elevato, “appartiene alla prima gerarchia. E’ del numero dei cherubini che hanno sei ali. La sua bontà eguaglia la sua potenza, il suo cuore mi pare più vasto dell’oceano. Egli mi fu dato quando, all’età di trent’anni, cominciai la mia carica di superiora. Egli ha sempre sostenuto le mie forze tentennanti, e senza di lui, sarei caduta sotto il peso del mio fardello in mille circostanze”.

San Francesco di Sales diceva anch’egli che aveva due angeli impegnati nei suoi bisogni: l’angelo di Francesco, l’Angelo del vescovo di Ginevra. Anche santa Gertrude, sovente favorita da visioni celesti, riconosceva i suoi due angeli.

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