Aleteia logoAleteia logoAleteia
giovedì 28 Marzo |
Aleteia logo
Spiritualità
separateurCreated with Sketch.

Aveva nostalgia di Dio, ma l’angelo non volle consolare santa Faustina

FAUSTINA KOWALSKA

Public Domain

don Marcello Stanzione - pubblicato il 15/09/21

Il “rifiuto” degli spiriti celesti avvenne in più di un’occasione nella vita della mistica polacca. Ecco perchè

L’angelo custode a volte non può consolare la nostra nostalgia per il Signore: è capitato con la mistica polacca, santa Faustina Kowalska. 

«Quando una sera guardai il cielo dalla mia cella e vidi un firmamento stupendo, disseminato di stelle e la luna, ad un tratto entrò nella mia anima una inconcepibile fiamma d’amore verso il mio Creatore. Non riuscendo a sopportare la nostalgia che era aumentata nella mia anima per lui caddi con la faccia a terra umiliandomi nella polvere». 

La nostalgia di Dio le prese ancora di più

Prosegua la santa polacca:

«Lo adorai per tutte le sue creature, e quando il mio cuore non riuscì a sopportare quello che avveniva in lui, scoppiai in un pianto dirotto. Allora il mio angelo custode mi toccò e mi disse queste parole: «il Signore mi ordina di dirti che ti alzi da terra». Lo feci immediatamente, ma la mia anima non venne consolata. La nostalgia di Dio mi prese ancora di più» (Q I, 470).

“Tu chi sei?”. “Sono uno dei sette spiriti”

Anche uno dei sette spiriti può non alleviare la nostra nostalgia di Dio, anzi può aumentarla, come testimonia un altro episodio accaduto nella vita di santa Faustina. 

«Un giorno in cui ero all’adorazione ed il mio spirito era quasi in agonia per la nostalgia di Lui e non riuscivo a trattenere le lacrime, all’improvviso vidi uno spirito che era di una grande bellezza, che mi disse queste parole: «Non piangere, dice il Signore». Dopo un attimo domandai: «Tu chi sei?». Ed egli mi rispose: «Sono uno dei sette spiriti che stanno giorno e notte davanti al trono di Dio e L’adorano senza posa». Tuttavia quello spirito non alleviò la mia nostalgia, ma suscitò in me una maggiore nostalgia di Dio. Quello spirito non mi lascia un instante, mi segue ovunque» (Q I, 471).

La presenza di San Michele

Sono due episodi simili descritti nel Diario della mistica polacca, in successione, dove è evidente che Dio vuole lasciare Faustina in uno stato di forte nostalgia verso di Lui. Ciò favorisce in lei un desiderio sempre crescente di profonda unione a Dio.

È da sottolineare il fatto che santa Faustina oltre ad avere vicino a sé un inseparabile angelo custode, come tutti, ha vicino anche la presenza costante di uno dei sette spiriti, probabilmente è san Michele, a dimostrare la grande missione per cui l’umile religiosa era stata scelta.

“Ad un tratto il mio spirito venne unito a Dio”

Infatti a questa profonda unione con le Tre Persone Divine, che raggiunge il vertice durante la santa Messa, questo spirito la introdurrà col canto del Sanctus. Si tratta in questo caso di una visione interiore:

«Il giorno dopo, durante la santa Messa, prima dell’elevazione, quello spirito cominciò a cantare queste parole: «Santo, Santo, Santo». La sua voce era come se equivalesse a migliaia di voci, impossibile descriverla. Ad un tratto il mio spirito venne unito a Dio; […] conobbi in maniera più evidente di qualsiasi altra volta le Tre Persone Divine […]» (Q I, 472).

Se l’angelo custode o un altro spirito celeste non alleviano la nostra nostalgia per Dio è perché dobbiamo essere trasportati ad una profonda unione con la SS. Trinità, soprattutto durante la santa Messa.

Tags:
angeli
Top 10
See More