Bisognerebbe cambiare il detto «È come sparare sulla Croce rossa» sostituendo l'ultima parte con 'Chiesa cattolica'. Se c'è una cosa che abbonda nei film è il vituperio del popolo cristiano. Se va bene siamo rappresentati solo come bigotti, se va male si pesca nel torbido di pedofilia, omicidi, esorcismi, eccetera. Siamo tra le minoranze che possono essere screditate e insultate senza remore, provassero certi registi a farlo con altre frange (presunte) liberali della società... E la serie Netflix Midnight Mass non fa eccezione. La Chiesa cattolica nella sua veste ufficiale ne esce a pezzi: il prete è vittima esaltata e anche debole del male, i buoni sono gli atei, un musulmano e la dottoressa lesbica.
Se lo sguardo su questa storia è ideologico quanto quello dimostrato dal regista, non vale la pena vederla. Ma noi in famiglia abbiamo guardato questa serie, genitori e figlio adolescente. Per i più piccoli, senz'altro non è adatta. Per chi è suscettibile alle scene splatter e sanguinolente, neppure.
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Non è l'horror il fulcro di tutto. Ci ha accompagnato di puntata in puntata questo passo del Silmarillion di Tolkien:
E tu, Melkor, vedrai come non sia possibile eseguire alcun tema che non abbia la propria ultima origine in me e come nessuno abbia il potere di alterare la musica a mio dispetto. Poiché colui che vi tenterà non farà che provare di essere mio strumento nel concepire cose maggiormente meravigliose, cose che egli stesso non aveva immaginato.
L'armonia di Dio contempla anche le stonature del male, non solo: Dio concepisce cose ancora più meravigliose da ciò che il male crede di distorcere.
Midnight mass è senz'altro un titolo che funziona. E ha funzionato bene, considerando i dati di ascolto. Un grande successo per il regista Mike Flanagan, che se lo merita tutto. La Messa di mezzanotte evoca tutto ciò che riguarda il maligno e l'orrido. Tutto quel che accade ruota attorno a un prete che ha fatto un patto col diavolo, inevitabilmente c'è spazio per sangue e vittime. E ce n'è di splatter, ma non quanto piacerebbe ai cultori del genere.
La cosa che colpisce di più è che per la maggior parte del tempo questa serie deve essere ascoltata. Sì, ci sono lunghe scene in cui le anime dei protagonisti si mettono a nudo. Scene lente, udite udite! Scene che squarciano il velo di domande profonde, una fra tutte: cos'è la morte?
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A dire il vero, la vicenda non comincia dal patto col diavolo, ma da un ragazzo che recita il Padre Nostro sulla scena di un incidente stradale: lui, Riley Flynn, ha ucciso la sua ragazza mentre guidava ubriaco. Quella preghiera ritorna sulle sue labbra dopo anni in cui si è lasciato alle spalle la fede. Riley non crede più in Dio, eppure prega perché la sua ragazza non muoia. Muore purtroppo. Se Dio esistesse non dovrebbe salvare chi amiamo?
Ecco. Se la serie si fosse intitolata La redenzione di Riley avrebbe fatto certamente meno ascolti. Ma è una chiave di lettura che può aiutare lo spettatore a guardare questa storia come il viaggio di un'anima che riscopre il Paradiso come attesa certa di ciò che speriamo, mentre attorno a lui tutto precipita nell'incanto seducente, tetro e malvagio del diabolico. La redenzione di Riley è la melodia meravigliosa che esce dalla grande stonatura malvagia della trama principale. Non spoilero troppo, ma il viaggio di Riley da un omicidio preterintenzionale al dare la vita per il bene degli altri merita la visione.
Tutta la vicenda di Midnight mass si svolge su una piccola isola di pescatori. Strano? No. I riferimenti biblici e liturgici sono puntuali e addirittura ridondanti. Per qualcuno poco avezzo a frequentare la chiesa potrebbe essere un ripasso approfondito su preghiere e messa.
Con l'arrivo sull'isola di Crockett Island del giovane prete Padre Paul la fede cattolica dei pescatori conosce un momento di grande e rinnovato fervore. Perché? Perché cominciano ad accadere miracoli clamorosi. La giovane Leeza Scarborough, costretta sulla sedia a rotelle, ricomincia a camminare, ad esempio. E una fede che si palesa in modo così straordinario attira anche quelli che avevano chiuso da tempo il loro rapporto con Dio. La Chiesa di San Patrick si riempie e tutti applaudono i segni clamorosi che si manifestano.
Non è Dio l'artefice dei miracoli, bensì il seme del male piantato nel cuore di un prete ingannato dal diavolo e dalla presunzione di una salvezza potente, visibile, clamorosa. Dio c'è su Crockett Island, non in chiesa. Dio fa miracoli a Crockett Island, ma nel modo in cui li fa davvero nel mondo e ogni giorno: facendosi compagno alla libertà di ogni uomo di fronte a ciò che è chiamato a fare nel suo piccolo.
Il vero miracolo che accade a Leeza Scarborough è quello di perdonare l'uomo che l'aveva resa invalida. Lo fa guardandolo in faccia e non tacendo il dolore che resta nel cuore di chi perdona. (E' una delle scene più belle - va detto - lunga e lenta come merita. Perché bisogna prendersi del tempo per stare a tu per tu con l'idea che il passo del perdono non cancella magicamente i nostri livori, i nostri rimorsi, le nostre lacrime). Nessuno vede questa scena se non Leeza e il suo aggressore - e gli spettatori. Ed è questo lo spazio invisibile e quotidiano dei veri miracoli, operano nel cuore vivo del mondo, un'anima alla volta.
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Dio bussa al cuore dell'uomo, mendica e non s'impone. La vera fede ha uno spazio carsico in Midnight mass - sta sepolta e poi emerge in squarci potenti - ed esplode soprattutto negli incontri. E' nello sguardo tra un marito e una moglie (i coniugi Flynn) che in mezzo al trionfo del male, sopraffatti da ogni parte dall'ombra del diabolico, si guardano l'un l'altro e decidono che resta un piccolo pertugio per il bene, un sacrificio duro che si può affrontare tenendosi per mano.
I demoni dovrebbero farla da padrone in un horror. Ringraziamo di cuore il regista Mike Flanagan di aver dato al diavolo quel che è suo: molto rumore per nulla. Tanto sangue, tanta paura, tanto clamore. E poi una sconfitta ridicola.
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Anche questa è una chiave di lettura interessante di Midnight mass. Alla luce del sole - la serie si conclude con un'alba che chiarisce tutto - ogni cosa va al posto che le spetta. E dopo aver fatto tanto clamore nell'ombra, la creatura diabolica si congeda dallo schermo svolazzando a mezz'aria come un aquilone tutto sbrindellato. Di lì a poco precipiterà. Chiedo scusa per lo spoiler, ma in fondo è storia nota.
Come si sconfigge il diavolo? In realtà basta davvero poco, perché è già uno sconfitto. Basta voltargli le spalle e dire sì al bene. Chi avrà voglia di arrivare all'ultima puntata di questa serie vedrà una donna in fin di vita a cui basta l'ultimo scampolo di forza in una mano per fregare l'angelo del male. La forza diabolica sta tutta nel potere della confusione e distorsione delle ombre. Solo nell'ombra il male sembra potente, enorme, invincibile. Ma l'alba arriva.