Il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha confermato che sarà sospeso lo stipendio ai lavoratori senza Green pass in Vaticano.
Nuove regole in arrivo anche per quanto riguarda l’accesso alla Città del Vaticano dove, da venerdì 1 ottobre, per entrare è necessario esibire il green pass.
Come confermato da Parolin, l'obbligo del Green pass riguarda tutto il personale vaticano. Sono compresi superiori, officiali e ausiliari, dei vari dicasteri, organismi ed uffici che compongono la Curia Romana e delle istituzioni collegate con la Santa Sede.
Lo stesso dicasi anche per i «collaboratori esterni e coloro che a qualsiasi ulteriore titolo svolgano attività presso i medesimi Enti, al personale delle ditte esterne e a tutti i visitatori ed utenti», ha spiegato il cardinale.
Per quanto riguarda i controlli in Vaticano, è la Gendarmeria ad occuparsene. Ma «ogni Ente è tenuto a verificare il rispetto delle prescrizioni, stabilendo le modalità operative per l'organizzazione di tali verifiche».
Chi è senza Green pass in Vaticano, come detto, potrà comunque esibire «in alternativa, una certificazione di negatività al virus Sars-Cov-2, rilasciata in Italia a fronte di un test molecolare o antigenico rapido, con la frequenza indicata dalla Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano».
Il costo dei tamponi è a carico dei lavoratori. Mentre chi non esibirà nessun documento, sarà un «assente ingiustificato», ha concluso Parolin. E, per tutta la durata dell'assenza non verrà elargita lo stipendio, «fatte salve le ritenute previdenziali ed assistenziali, nonché l'assegno al nucleo familiare».
Si prevede, in ogni caso, la possibilità di presentare un documento che attesti l’esenzione dal vaccino per motivi medici (Tg24.Sky, 29 settembre).
Il Green pass, invece, dal 1° ottobre, come stabilisce il relativo decreto, non è necessario per circolare in piazza San Pietro e durante la messa nella basilica o l'angelus. In questi casi è necessario rispettare le norme del distanziamento e delle mascherine (Aleteia, 6 ottobre).