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Aumentano suicidi e ferite da taglio. 8 adolescenti su 10 a rischio disagio

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/09/21
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Le conseguenze di pandemia e cyberbullismo stanno diventando disastrose tra gli adolescenti. E lo certificano numeri allarmanti che riportiamo di seguito

Cyberbullismo e revenge porn hanno conseguenze disastrose sugli adolescenti: possono portarli fino al suicidio, divenuto ormai la seconda causa di morte tra gli adolescenti

Un fenomeno dilagante, scrive Famiglia Cristiana (15 ottobre), acutizzato dalla pandemia, quando i ragazzi si sono trovati spesso da soli, con il proprio computer, e sono letteralmente… caduti nella Rete. 

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Dove il pericolo si amplifica: «Oltre il 90% degli adolescenti ha dichiarato di sentirsi solo, con un aumento del 10% rispetto al 2019», spiega Michele Grillo, vicepresidente dell’Osservatorio nazionale Bullismo e Disagio giovanile, a margine della prima edizione della manifestazione “Un calcio per la legalità”, il 15 settembre a Roma. La minaccia più temuta? «Per 7 ragazzi su 10, il cyberbullismo e il revenge porn». 

Una soluzione, però, esiste. Merito anche della Polizia di Stato che, insieme a numerosi enti e istituzioni, promuove e coordina l’Osservatorio nazionale.

Ciò che preoccupa più di tutto è il lento e graduale numero di suicidi. Rappresenta la seconda causa di morte tra i ragazzi tra 15 e 25 anni. All’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, durante la pandemia, i tentativi di suicidio e gli atti autolesionistici gravi sono aumentati di 20 volte. 

Per questo, l'Osservatorio nazionale Bullismo e Disagio giovanile, ormai da 10 anni, incontra ragazzi, studenti e sportivi per informare e fare attività di prevenzione. Il 65% delle consulenze neuropsichiatriche tra i 12 e 18 anni riguarda proprio l’ideazione del suicidio e di atti autolesionistici (nel 2019 erano invece il 39%). 

In generale, per capire la gravità del fenomeno, si fa presente che i ricoveri pediatrici in neuropsichiatria per atti autolesivi (soprattutto lesioni profonde da taglio) sono aumentati dal 29% (nel 2019) al 52% (primo semestre 2021)».

Il disagio «interessa otto ragazzi su dieci - spiega Grillo - e si manifesta con depressione, irritabilità, apatia, solitudine e senso di isolamento. Ma anche abuso di alcol e sostanze stupefacenti, disturbi alimentari, incomprensioni familiari, e appunto autolesionismo e comportamenti suicidari».

«Nell'era tecnologica attuale, il cyberbullismo - prosegue Grillo su Famiglia Cristiana - è ciò che fa paura ai nostri giovani. Il 60% dei ragazzi dichiara di non sentirsi al sicuro sul web e sono soprattutto le ragazze ad avere più paura. Questi i dati che ci arrivano e che non sono rassicuranti. Gli adolescenti sono spaventati dalla possibilità della perdita della propria privacy, dal revenge porn, dal rischio di adescamento da parte di malintenzionati, dallo stalking e dalle molestie online».

Nell’anno del Covid-19, conclude il vicepresidente dell’Osservatorio, oltre il 90% degli adolescenti ha dichiarato di sentirsi solo, con un aumento del 10% rispetto al 2019. Il 50% di loro, addirittura, ha affermato di provare solitudine “molto spesso”».