L’abito della Madonna nera è troppo sfarzoso, perciò va "spogliata". Quei ricami dorati sono visti come troppa ricchi e così l’abito è stato tolto, piegato e chiuso in un armadio. «Le ho tolto il vestito perché amo le cose semplici», si giustifica così don Sergio Messina a chi gli chiede spiegazioni.
Don Sergio è da otto anni addetto al santuario di Nostra Signora di Loreto, a Forno Alpi Graie, nelle Valli di Lanzo (Torino) (La Stampa, 14 settembre).
«Chi mi conosce sa che don Sergio sogna una Chiesa povera» dice il don ai residenti e ai villeggianti che gli hanno contestato il motivo della sua scelta, ricalcando il fatto che non intende cambiare idea tanto facilmente e di aver seguito solo alla lettera la vita di Maria che era «una donna povera». E invita chi non è d’accordo a prendere un appuntamento con lui oppure a parlare direttamente con l’arcivescovo della Diocesi di Torino, monsignor Cesare Nosiglia.
Un gruppo di fedeli ha fatto proprio così. Ha scritto a Nosiglia e ha chiesto di essere ricevuto. La proposta che faranno al vescovo sarà quella di rivestire la Madonna, ma con un abito meno sfarzoso (La Stampa, 15 settembre).
Il santuario dedicato alla Madonna nera “spogliata” da don Sergio, sorge a mille e 340 metri d’altitudine. Proprio nel punto esatto dove il 30 settembre del 1630 Pietro Garino, abitante a Torino ma nativo di Forno Alpi Graie, ebbe una visione. Qui gli apparve la Madonna nera, tra due donne, e gli promise di far cessare la peste che mieteva vittime tra la popolazione della pianura, portata dai Lanzichenecchi.
La Madonna era vestita con un velo verde in capo, e un lungo abito d’argento risplendente di gemme e di gioielli, che dal collo le scendevano sul petto. L’abito è stato poi riprodotto come l’originale, al centro delle polemiche (Giornale la Voce, 14 settembre).
Al momento dell’apparizione, Garino le chiese: “Vi domando, Beata Vergine, siete la Madre di Dio?”. E lei rispose: “Io sono la Madre di Dio, Regina del cielo e della terra. Ti raccomando di dire al Parroco o ad altro religioso, che faccia sapere al popolo che siano più timorati di Dio e diversi da quel che furono finora: allora potrò ottenere dal mio Divin Figlio che faccia cessare la peste che miete tante vittime e che ne siano preservati i paesi che ancora sono sani. Va’ e non temere: io farò in modo che si creda alle tue parole”.
Ciò detto la Madonna alza la mano destra, lo benedice e scomparve. Da allora la venerazione è stata crescente da tutta la provincia di Torino, anche se la Chiesa non ha mai riconosciuto ufficialmente l’apparizione.
Ora, per la prima volta, dopo quasi quattro secoli, la ricorrenza del 30 settembre rischia di saltare o di essere fortemente condizionato dallo scontro in atto sulla Madonna nera.