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Il potere malefico degli angeli cattivi: fin dove può arrivare il diavolo?

DEVIL, 2020, ADVERTISING
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 03/08/21
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Il diavolo conosce a fondo le nostre attitudini, le nostre propensioni, le nostre simpatie ed antipatie. L'arma più pericolosa che ha? L'eccitazione dei sensi. Eppure non è così imbattibile come sembra

Fin dove può spingersi il potere del diavolo? Dobbiamo realmente temerlo e come si manifesta nella vita di tutti i giorni? A queste domande rispondono in “Anghelosophia - vol. 2)(Tau editrice) gli studiosi Fausto Bizzarri e Marcello Stanzione.  Il libro è in pubblicazione dalla fine di agosto.

È certo che il diavolo, perdendo la grazia, cadendo dal Cielo, non ha perduto la sua potenza e le sue facoltà naturali. Solamente, dicono Bizzarri e Stanzione, lo stato di dannazione, di separazione irrevocabile con Dio, ha legato in qualche maniera sia la sua potenza, sia la sua penetrazione intellettiva.

Quindi il diavolo non può arrivare a fare e percepire alcune cose e il suo potere è limitato. Ad esempio non intende niente dei misteri della grazia, che sono in opposizione radicale con lo spirito superbo e ribelle.

Mentre Gesù era sulla Terra, il diavolo non poteva cogliere in Lui il legame segretissimo che unisce la natura umana alla natura divina. Egli non vedeva in Lui che l’uomo; egli non poteva sapere con certezza ch’egli aveva a che fare col Figlio coeterno di Dio. 

Tale fu il comportamento del diavolo riguardo a Gesù mentre Egli era sulla Terra, tendendogli delle imboscate, esplorando il mistero nascosto nella Sua persona, attaccandolo, poi ritirandosi con una specie di strategia, infine sottoponendolo alla prova del dolore e della morte. 

Da tale egli si comporta, ovviamente in proporzioni diverse con ogni santo ed ogni eletto. Ma attenzione. Egli non penetrò il mistero della filiazione divina di Gesù ed egli non conosce il mistero di elezione e di predestinazione che è nascosto in Dio prima di tutti i secoli e che si realizza nel tempo. 

Egli non sa, non può sapere quali sono gli eletti di Dio. E urta forzatamente la volontà che Dio ha di salvarli: il diavolo corre incontro ad una sconfitta immancabile.

Egli, osservano Stanzione e Bizzarri in "Angelosophia - vol.2", non sa inoltre perfettamente chi è in stato di grazia e chi non lo è. Egli non sa fin dove ha penetrato la delazione del peccato e ignora quello che accadde nella coscienza del penitente tra Dio e lui.

Non esageriamo dunque l’idea che possiamo avere del potere del diavolo. Tutto l’ordine soprannaturale gli è chiuso a doppia chiave. È l’orgoglio che acceca questa potenza formidabile e la rende capace di tutte le malvagità e di tutte le maldicenze.

Che rimane del potere del diavolo? Una penetrazione naturale, rispondono Stanzione e Bizzarri, contro la quale sarebbe molto temerario non mettersi in guardia.

Grazie a quella sottigliezza che gli permette di insinuarsi fino alle frontiere dell’anima e del corpo, e di esplorare le influenze e le reazioni che si scambiano queste due parti del nostro essere, il diavolo conosce a fondo le nostre attitudini, le nostre propensioni, le nostre simpatie ed antipatie, il difetto dominante, il punto debole, la strada da seguire per insinuarci un sentimento che ci padroneggerà ad un dato momento.

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Egli può ugualmente infiammare l’immaginazione con le rappresentazioni più diverse, e suscitare le passioni con delle eccitazioni sensuali. Questa potenza è grandemente da temere. Occorre che Dio la tenga a briglia e ci sostenga interiormente con la sua grazia perché noi possiamo resistervi.

Impregnata di peccato, come dice San Paolo, la carne è sua alleata; il mondo, dove regna la triplice concupiscenza, è il suo proprio dominio (1 Gv.5,19). La sua azione tentatrice viene a rinforzare le seduzioni della carne e gli inganni del mondo.

Gli antichi vedevano nei flagelli la mano dei cattivi angeli. Testimone è Tertulliano nel passo seguente, la cui concisione e vigore sono incomparabili:

Come si vede, Tertulliano aveva una grandiosa idea del potere del diavolo e dei suoi affiliati. Malattie, accidenti luttuosi, frenesia e follia, flagelli di ogni genere, filossera e peste, ovunque egli vedesse rotto l’equilibrio del mondo, vi supponeva la loro azione oscuramente corruttrice. 

Senza dubbio questi incidenti diversi possono non essere sempre realizzati dai demoni, ma possono anche esserlo, e questo basta. Nulla arriva senza causa, e la natura tutta da sola non spiega niente.

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