Il colibrì dalle racchette è un piccolo volatile variopinto che abita le foreste dell’America meridionale.
La sua vita è semplice e frenetica allo stesso tempo: trascorre intere giornate alla ricerca di cibo con il fine ultimo di avere energie per la ricerca stessa.
Le sue ali vibrano a una velocità molto elevata ed è così che il colibrì, per poter spiccare nuovamente il volo, ha bisogno di non smettere mai di nutrirsi. Mai un momento per riposare; si può certo dire che la sua esistenza sia molto stressante.
Il termine stress è stato utilizzato per la prima volta da Hans Seyle, nel 1936, per indicare la risposta generale che il nostro organismo mette in atto per adattarsi alle richieste del mondo esterno. Si tratta un fenomeno comune, che può diventare nocivo per la nostra salute fisica e mentale.
Si può infatti dividere in due categorie: l’eustress, che è positivo e indispensabile per la nostra vita, ci mantiene in salute ponendoci delle sfide e mantiene alta la nostra motivazione.
È il caso, ad esempio, di una promozione lavorativa: un evento di questo genere porta paura per le maggiori responsabilità che saremo chiamati ad avere, ma al contempo genera entusiasmo per la possibilità di ottenere maggiori soddisfazioni.
Di contro, esiste il distress, quello negativo. Ad attivare questa risposta possono essere diversi fattori: eventi spiacevoli, la necessità di sottoporsi a un intervento chirurgico, una situazione lavorativa complicata.
In questo caso la fonte dello stress non è considerata come una sfida, ma come una minaccia da affrontare per la quale non ci sentiamo pienamente preparati.
Lo stress negativo può essere acuto, e cioè manifestarsi in una sola occasione, oppure cronico, ovvero sperimentato diverse volte in un certo lasso di tempo.
In entrambi i casi, esso comporta una maggiore attivazione del nostro organismo, che può tradursi in diversi sintomi tra cui tensioni muscolari, mal di testa, dolore allo stomaco, eccessiva sudorazione, agitazione, problemi di sonno.
Lo stress cronico, inoltre, può aumentare il rischio cardiocircolatorio e la possibilità di subire peggioramenti in malattie già in atto nel nostro corpo (non perdere, a
riguardo, l’ampio articolo che apparirà sul numero di settembre a pagina 12).
Alla luce di quanto detto sullo stress negativo, come prevenirlo? Vediamo qualche suggerimento.
questa tecnica di meditazione è stata introdotta nel mondo occidentale da Kabat-Zinn negli anni Settanta. Il termine significa consapevolezza, intesa come accettazione del “qui e ora” in tutte le sue sfaccettature. (Ma attenzione: questa pratica, proposta come neutrale, porta invece con sè una visione della persona e della vita lontane dalla visione cristiana. Per approfondire vi consigliamo di leggere questo articolo e il libro a cui fa riferimento, scritto da un monaco carmelitano che ha approfondito il tema, NdR)
La pratica in questione non è un rimedio magico, ma una procedura concettualmente semplice che richiede un alto grado di concentrazione. Essa si fonda sulla consapevolezza che non possiamo evitare a priori la sofferenza e la spiacevolezza, motivo per il quale dobbiamo trarre beneficio dalla loro accettazione. Attraverso questa pratica abbiamo la possibilità di conoscere meglio la nostra emotività e i nostri stati mentali, migliorando significativamente il nostro benessere.
la comunità scientifica è d’accordo sui grandi benefici che l’attività fisica può avere sul nostro organismo, compresa la prevenzione dello stress. Le possibilità sono diverse: si può scegliere uno sport e seguire degli allenamenti, ci si può iscrivere in palestra o si può andare a correre.
Chi non potesse scegliere nessuna delle opzioni stia tranquillo: anche venti minuti di camminata al giorno sono sufficienti a farci beneficiare dell’attività fisica.
un altro strumento che può essere di supporto per prevenire lo stress è il rilassamento muscolare. Esistono diverse guide video sul Web che possono aiutare nello svolgimento di un sessione di rilassamento muscolare: generalmente esse partono dal rilassamento della parte superiore del corpo per arrivare fino ai piedi.
Volendo, quando si sperimenta questa tecnica, si può provare a scrivere su un foglio come ci si sente prima e dopo il rilassamento per riflettere sui benefici avuti.
come detto prima, lo stress può causare disturbi del sonno.
Esistono però alcuni trucchi per favorire la quantità e la qualità delle ore di riposo. Per prima cosa, è importante curare l’alimentazione: mangiare qualcosa di leggero a cena ed evitare sostanze stimolanti nelle ore serali sono due precauzioni importanti.
Un altro suggerimento è quello di evitare l’utilizzo di apparecchi elettronici quando siamo a letto: perché non preferire la lettura di un libro? Ci aiuterà a prendere sonno più facilmente.
ecco l’ultimo suggerimento, ma non per importanza. La ricerca ha mostrato i benefici derivanti dall’avere buone e autentiche relazioni sociali, che limitano anche lo stress.
Le relazioni sociali favoriscono la regolazione emotiva e ci consentono di avere una valvola di sfogo per i problemi. Investire del tempo per costruire e mantenere buone amicizie è sempre un’ottima idea.
In aggiunta a questo, è importante ritagliarsi del tempo per le attività di svago che più abbiamo a cuore e coltivare sempre i nostri interessi.
Questi suggerimenti ci serviranno a migliorare nostra salute fisica e mentale, garantendoci un maggiore livello di benessere.
Tutti i suggerimenti elencati ci aiuteranno non solo a far fronte alle situazioni stressanti, ma più in generale a percepire un maggiore benessere nella nostra quotidianità e a concentrarci sui nostri problemi e sui nostri obiettivi.
Migliorando la nostra capacità di focalizzarci sui problemi quotidiani avremo le risorse per ricercare soluzioni più efficaci ed eviteremo di incappare nel paradosso del colibrì.