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Antidoti spirituali per liberarsi dallo stress

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GaudiLab | Shutterstock

Orfa Astorga - pubblicato il 21/07/21

Cambiate il vostro modo di vedere le cose con un tocco di spiritualità profonda, e vedrete le trasformazioni nella vostra vita

Lo stress è un modo di reagire a una sfida o a una domanda. In piccoli episodi può essere positivo, quando aiuta a evitare il pericolo o a rispettare una scadenza, ma quando dura per molto tempo può essere dannoso per la salute.

Le contrarietà quotidiane possono diventare fonte di stress. Se cerchiamo soluzioni nelle dimensioni psicologica e biologica, trovereremo consigli utili, come riposare bene, fare esercizio, avere un hobby sano, applicare tecniche di rilassamento o di meditazione…

Esistono considerazioni spirituali che ci aiutano a cambiare la prospettiva con cui affrontiamo la realtà, per vederla con gli occhi di Dio, che permette ogni circostanza. In questo modo, potremo vivere meglio e crescere nelle virtù.

1. Le contrarietà sono per l’anima come il vento contrario dolce e costante che permette agli uccelli di volare. Tenetelo presente di fronte alla monotonia del lavoro, ai cambiamenti di orari, al rumore dei vicini, all’aggressività del traffico, ai problemi familiari… Tutte queste circostanze sono opportunità per la vita di grazia, vie di santificazione.

2. Alcuni eventi stressanti possono essere vere tempeste, e così importanti da richiedere, nella maggior parte dei casi, cambiamenti e adattamenti nel comportamento: matrimonio, nuovo impiego, morte di una persona cara, disoccupazione, pensionamento, gravidanza, crisi finanziaria, cambio di città, malattia…

Come affrontarlo a livello spirituale? Cercate di confidare nel fatto che da Dio non può venire niente di male, e che Egli scrive dritto sulle righe storte. Mettete in atto tutto ciò che è alla vostra portata per risolvere queste situazioni e siate fiduciosi nel fatto che Dio farà il resto. Confidate nella misericordia del Padre, ricordando che Gesù nel Vangelo chiede sempre uno sforzo alle persone prima di compiere un miracolo.

3. La sofferenza peggiore è quella che rifiutiamo. La durezza delle prove può essere una realtà, ma è nel nostro cuore che ci angosciamo, perdendo libertà e pace interiore. Amando Dio e confidando di più in Lui, potremo percepire con maggiore chiarezza la dimensione infinita della nostra vita, e così non ci scoraggeremo.

Le contrarietà, per quanto negative, ricoprono sempre una funzione importante, perché ci impediscono di essere totalmente padroni della nostra vita e del nostro tempo, di farci chiudere nei nostri progetti, nei nostri piani o giudizi, o di escludere Dio dal nostro orizzonte.

La cosa peggiore che potrebbe accaderci sarebbe proprio questa: che tutto fosse come vogliamo, in base alla nostra volontà. Ciò significherebbe la fine di qualsiasi crescita nella fede, nella fiducia e nell’amore di Dio al di sopra di tutte le cose.

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