Il 2021 ha già superato i 22 milioni di aborti solo fino all'inizio di luglio. Il pomeriggio dell'8 luglio, le stime indicano 22.020.000 bambini uccisi nei loro primi stadi naturali di sviluppo, ancora nell'utero materno.
Queste cifre che fanno venire i brividi sono fornite dal sitoWorldometers.info, un'entità di statistiche mondiali che consolida i dati partendo da fonti ufficiali. Il sito mostra, ad esempio, che dal 1° gennaio 2021 alla mattina dell'8 luglio sono nati 72,36 milioni di persone, mentre sono morti 30,37 milioni – senza contare i casi di aborto. Il numero dei defunti abbraccia tutte le altre cause di morte.
Per una visione in prospettiva di cosa significhino 22 milioni di morti per aborti volontari solo in 6 mesi e una settimana del 2021, è rilevante osservare che il totale dei morti per Covid-19 in 18 mesi di pandemia in tutto il pianeta è di 4 milioni, secondo i dati del sito Our World in Data dell'8 luglio.
Ciò significa che in 6 mesi l'aborto volontario ha ucciso quasi 4 volte più di quanto la peggiore pandemia degli ultimi cento anni abbia fatto in 18 mesi.
Ogni morte per Covid-19 è profondamente tragica e giustamente lamentata dall'umanità, ma le morti per aborto? Cosa giustifica tanto silenzio e “naturalezza” da parte di Governi, enti internazionali e grandi media di fronte a 22 milioni di nascituri innocenti sterminati nell'utero materno?
I numeri scioccanti dell'aborto sono supportati anche da informazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), confermate dall'Istituto Guttmacher. Entrambe le organizzazioni hanno stimato che tra il 2015 e il 2019 sono stati realizzati in media 73,3 milioni di aborti volontari ALL'ANNO.
È anche il caso di chiedersi chi sono in prevalenza queste vittime. Dati del 2018 del Center for Disease Control statunitense mostrano che solo in quel Paese le donne di colore hanno una tendenza tripla ad abortire rispetto a quelle bianche: il 33,6% dei bambini abortiti erano di colore, anche se la popolazione afroamericana rappresenta solo il 12,3% del totale.