La potente intercessione di san Michele, spiegata con le parole di un famoso esorcista e un autorevole cardinale belga.
Dalla Bibbia apprendiamo che il patriarca Giacobbe una sera s’addormenta nel deserto: egli vede una scala il cui piede tocca la terra e il cui vertice si perde nei cieli. E attraverso questa scala degli angeli salgono e discendono. Così gli angeli salgono recando i nostri voti e le nostre preghiere, e discendono riportando grazie e favori.
San Michele lassù riceve le nostre preghiere: è lui che ha l’incarico di presentarle a Dio. Noi siamo autorizzati a riconoscerlo in quell’angelo visto da san Giovanni in piedi, davanti all’altare con un incensiere d’oro in mano. Gli si diede una grande quantità di profumi, affinché egli presentasse le preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che è davanti al trono. Ed il fumo dei profumi composti dalle preghiere dei santi, levandosi dalla mano dell’angelo, salì davanti a Dio .
Ecco perché la Chiesa chiede a Dio nella sua liturgia di degnarsi di benedire l’incenso e di gradirlo attraverso l’intercessione del beato arcangelo Michele che è alla destra dell’altare dei profumi.
Riguardo all’incenso benedetto nel nome di san Michele, ancora oggi molti esorcisti lo utilizzano. Uno dei più noti, scomparso da qualche anno, in una intervista ha dichiarato:
Ricapitolando, per benedire le case don Amorth faceva tre azioni: prima benedice ogni stanza con l’acqua benedetta; poi benedice l’incenso con la formula con cui invoca San Michele Arcangelo e incensa ogni luogo”. (Intervista a Don Gabriele Amorth in Angela Musolesi, Presidente degli esorcisti. Esperienze e delucidazioni di Don Gabriele Amorth, Edizioni Carismatici Francescani, Ravenna 2006, p. 37 e p. 149).
Così san Michele ha l’incarico di presentare a Dio le nostre preghiere. Abbiate fiducia, chiunque voi siate, servitori di questo santo Arcangelo: presentate dalle sue mani, le vostre suppliche saranno gradite al Signore e vi otterranno grazia e misericordia.
Riguardo alla preghiera ha detto un cardinale: