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“Un fuoco sulla fronte”: così Don Davide Banzato ha sentito lo Spirito Santo

DON DAVIDE BANZATO

Don Davide.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 20/04/21
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Quell’incontro "speciale" è avvenuto per la prima volta durante la Cresima. Un racconto da brividi che fa nel suo nuovo libro autobiografico “Tutto, ma prete mai”

Il sacramento della Cresima ha proiettato Don Davide Banzato in un’altra dimensione: in quel momento, infatti, ha avvertito il primo contatto con lo Spirito Santo. E da lì a poco, la vita dell’adolescente Davide, sarebbe cambiata per sempre.

Il sacerdote della comunità “Nuovi Orizzonti” lo racconta nel suo nuovo libro autobiografico: “Tutto, ma prete mai” (Piemme).

Don Davide conduce la nuova edizione de "I Viaggi del cuore"

Don Davide Banzato era adolescente e frequentava le scuole medie. «Durante le scuole medie vivevo alti e bassi come tutti i miei compagni, nella totale confusione di quell’età particolarmente delicata e difficile. Avevo amicizie e passioni che spaziavano dal disegno alla storia, dal calcio al judo, dagli scout all’Azione Cattolica e così via». 

«Era il tempo delle prime sigarette fumate di nascosto», ammette, «e dei primi innamoramenti adolescenziali. In quel periodo avevo completato la mia raccolta di poesie intitolata Passi di bimbo. Un periodo anche romantico caratterizzato da creatività e amore per la poesia, più volte usate per far colpo sulle ragazze». 

«Mi aveva molto appassionato il film L’attimo fuggente con Robin Williams - prosegue Don Davide - Mi ero così immedesimato nella scena finale con quei ragazzi sognatori, ribelli e fedeli al proprio mentore in piedi sui banchi, che ripetevano con orgoglio: “Oh Capitano, mio capitano!”». 

In quel periodo c’è stato l'incontro molto "forte" tra Don Davide Banzato e lo Spirito Santo: una sorta di chiamata, verso quella che poi sarà la vocazione vera e propria. 

Il giovanissimo Davide deve ricevere il sacramento della Cresima. Segue il corso, partecipa attivamente alle riunioni. Poi arriva il giorno della cerimonia. «“Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”. Quando il sacerdote ha segnato la mia fronte con il segno della croce fatto con l’unzione del crisma, ho sentito improvvisamente un fuoco sulla fronte che ha pervaso tutto il mio essere: corpo, anima e mente. Ero talmente sopraffatto e stordito che mi sembrava di svenire». 

Don Davide continua: «Sono tornato al banco buttandomi in ginocchio, racchiudendomi in una profondissima preghiera del cuore in silenzio. Il mio amico dietro mi strattonava per tornare a scherzare e a ridere. Vedendo che non rispondevo, mi chiedeva che cosa fosse accaduto. Non rispondevo e continuavo a pregare isolandomi da tutto e da tutti, come se fossi in una bolla». 

Il futuro sacerdote di “Nuovi Orizzonti” era stato «inaspettatamente catapultato in un’altra dimensione. Tra le pagine ilari di quegli anni, nel mio diario di allora si trova scritto: “Quando il “vice”-vescovo mi ha unto con l’olio sacro ho sentito qualcosa di caldo dentro di me e ho iniziato a lacrimare! Sono sicuro di aver ricevuto lo Spirito Santo, però ora sono io che devo scegliere se mettere in atto sì oppure no questo grande dono! Questa grande Persona che è venuta dentro o affianco a me».

Don Davide sostiene che quel giorno «davvero è successo qualcosa che mi trascendeva. Ho avuto la fortuna di “sentire” l’effetto del sacramento della Confermazione. Qualcosa di profondo e unico. Quell’intimità con lo Spirito Santo la ricordo ancora oggi e soprattutto la rivivo quando prego e lo invoco, forte della promessa di Gesù nel Vangelo: “È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò” (Giovanni 16, 7)».

Quest’episodio, conclude Don Davide, «è stato sicuramente uno spartiacque, preparandomi a una scelta imminente che mai avrei pensato di essere capace di compiere, anche se avrebbe generato un profondo strappo con la mia famiglia, facendomi diventare più velocemente adulto».