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L’angelo custode bacia la mano di Padre Pio: il racconto di un sacerdote

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 16/04/21
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I figli spirituali del frate di Pietrelcina riportano gli interventi dei loro angeli custodi. Fatti prodigiosi accaduti dopo aver parlato con Padre Pio

Interventi prodigiosi dell'angelo custode dopo aver parlato con Padre Pio da Pietrelcina: conosciamo bene il legame tra il frate e il suo messaggero celeste. Ma in questo caso sono i suoi figli spirituali a darne testimonianza.

Quando il figlio spirituale Giovanni Siena negli anni 50 dello scorso secolo mise al corrente padre Pio che aveva appena finito di scrivere il suo primo libretto sugli spiriti celesti e che aveva deciso di intitolarlo “L’ora degli angeli”, il padre stette alquanto tempo a riflettere, quindi disse, assentendo ripetutamente col capo e quasi scandendo le parole: «Anch’io sono convinto che questa è l’ora degli angeli». 

Sempre a Giovanni Siena, padre Pio reiteratamente e sempre in presenza di altre persone, predisse: «Avrai nove bambini quanti i nove cori degli angeli».

Le esortazioni di padre Pio da Pietrelcina al ricorso fiducioso al proprio angelo custode erano incalzanti. Un forestiero si raccomandò al padre di assisterlo da lontano per mezzo dell’angelo.  Padre Pio rispose: «Purché tu me lo mandi».

PADRE PIO

Un giorno un’altra figlia spirituale manifestò il suo rammarico al nostro santo: «Padre, questa mattina l’angelo custode non mi ha svegliata e non sono venuta a messa». E padre Pio: «E che? E’ forse egli tenuto? Se non glielo chiedi!?». 

Margherita Cassano aveva lasciato la sua città di Bari per trasferirsi a San Giovanni Rotondo accanto a padre Pio ed abitava in una casupola nel rione Santa Croce, alla periferia nord del paese. La mattina per trovarsi puntuale alla Messa celebrata dal padre, si avviava di casa alle 4,00. Ma spesso, specie di inverno, il ritrovarsi sola per strada, quando era ancora buio, le creava angoscia. 

Un giorno disse al sacerdote: «Padre, fatemi trovare una casa più vicina al convento. Ho paura, a volte sento voci dalla montagna». E padre Pio la rassicurò: «Perché hai paura? Quando la chiesa è lontana, gli angeli contano i passi».  La signorina Giulia Del Villano, di Roma, prima di lasciare il confessionale chiese al Padre: «Padre, permette che vi mandi il mio angelo custode da casa?» E il Padre subito di rimando: «Molto bene! Non dunque come in passato che non me l’hai mandato mai!». 

Alla signorina Ada Sturla di Genova, inoltre, che gli aveva chiesto di esserle sempre spiritualmente vicino, rispondeva: «Prega l’angelo custode e mandamelo sempre in caso di bisogno».

Pia Forgione, nipote di padre Pio e mamma di una famiglia numerosa, gli disse un giorno: «Come mi devo comportare, quando sono incerta sul da farsi. Con tutti questi figli non posso venire in convento a parlarvi». E lo zio:«Mandami l’angelo custode, e poi il primo pensiero che viene è quello giusto».  

Che l’angelo custode, infine, compisse realmente le commissioni affidategli e le recasse a Padre Pio da qualsiasi luogo, vicino o lontano trovasse, era cosa di cui egli voleva non si dubitasse mai. Diceva: «L’angelo è obbedientissimo. E’ obbediente e pieno di sollecitudine».

Un giorno, don Giorgio Ranotto era in chiesa, mentre padre Pio pregava sul matroneo. E disse tra se “Il padre ci dice sempre di servirci dell’angelo custode. Voglio fare la prova”. Così chiese al suo angelo di andare dal cappuccino a baciargli la mano per lui. Ed intanto fissò padre Pio. Dopo un istante, vide padre Pio fare un cenno di assenso col capo, mentre sollevava la mano dal ripiano dell’inginocchiatoio, come per porgerla a qualcuno.