Sull'ultimo numero in edicola del settimanale Maria con te ci viene ricordato in un articolo a firma di Antonio Tarallo che il 7 maggio 2020 è stata aperta la causa di beatificazione di Karol Wojtyla senior e Emilia Kaczorowska, genitori del Santo Padre Giovanni Paolo II, morti rispettivamente 80 e 92 anni fa.
La madre era nata nel 1884, figlia di una modesta famiglia di artigiani, il padre, all’inizio sarto, era diventato un militare di professione. Si sposarono nel 1906 e dal matrimonio nacquero tre figli: il maggiore Edmund, medico, morì a 26 anni dopo essersi ammalato di scarlattina contratta in un ospedale di Bielsko dove stava affrontando l’epidemia in corso.
La secondogenita, Olga, si spense poco dopo essere venuta al mondo. Karol junior, nato a Wadowice il 18/5/1920, oltre la scomparsa prematura dei due fratelli dovette affrontare a 9 anni quella della madre, stroncata da una nefrite.
Il processo di canonizzazione dei genitori del Pontefice, iniziato a Wadowice in coincidenza con i cento anni dalla nascita del Santo Padre, ha svelato molti particolari inediti della devozione per la Vergine che fu nutrita dall’intera famiglia.
Il postulatore della causa di beatificazione, monsignor Slawomir Oder, che già svolse questo ruolo per il Papa polacco, ha spiegato che...
Tanto da ben sperare in vista dell’obiettivo di dimostrare che entrambi i coniugi Wojtyla praticarono le virtù cristiane eroicamente.
L’ostetrica di Emilia ha lasciato testimonianza scritta che la partoriente volle far aprire le finestre perché in quel momento dalla chiesa vicina proveniva il canto delle litanie mariane.
Queste le parole pronunciate per motivare la sua richiesta.
Alla Vergine infatti i due sposi si erano affidati durante la gravidanza del futuro Papa, quando rifiutarono il consiglio del medico di interromperla per salvaguardare il cuore già malato della donna.
Subito dopo il funerale di quest’ultima, celebrato nella Chiesa di Nostra Signora a Cracovia - ha raccontato un amico d’infanzia di Wojtyla - padre e figli si recarono in pellegrinaggio al santuario mariano di Kalwaria Zebrzydowska per implorare la Misericordia divina in favore della defunta.
Quel santuario rimase negli anni per il Papa un luogo speciale dove recarsi per amore della Vergine e onorare il ricordo della madre. Il giornalista del settimanale ha sentito un testimone eccezionale, il Cardinale Stanislaw Dziwisz, che fu segretario del papa dall’ottobre 1966 all’ottobre 1978, quando era Arcivescovo di Cracovia.
L’alto prelato aggiunge come nella chiesa parrocchiale di Wadowice vi sia una cappella laterale dedicata alla Madre del Perpetuo Soccorso, la cui immagine era venerata dai genitori e dal giovane Karol, che anche da Pontefice non ha mai dimenticato questa effigie della Vergine, analogamente a quella presente nel santuario di Kalwaria Zebrzydowska.
Infatti dopo la morte di Emilia, il padre affidò il suo giovane figlio a Nostra Signora di Kalwaria, dicendo al ragazzo di fronte all’immagine della Madonna:
Quando al Cardinale Dziwisz viene chiesto quale messaggio offrono al mondo di oggi questi due sposi, devoti alla recita del Rosario che pregavano ogni sera in famiglia, la risposta è semplice ma lapidaria al tempo stesso: