La testimonianza di una ginecologa diventata obiettrice di coscienza: "(...) ho dovuto smettere. Vedere la donna che abortisce perché deve andare in vacanza, quella che lo fa per la quinta volta, quella che lo fa perché è l'uomo sbagliato. (...) Un conto è dare la possibilità in extremis, un conto è usare l'aborto in questo modo, approfittando del fatto che lo Stato appoggia. Io non ci stavo più".
Cara G., tutto questo è molto difficile da scrivere. Ti ringrazio della sincerità. Custodisco nel cuore le tue impressioni e le tue parole. Purtroppo ho avuto conferme da amiche che lavorano a livello consultoriale: mi confermano le tue informazioni. Mi spiace tu voglia l'anonimato perché potresti rispondere a tante domande, soprattutto di chi è contro l'obiezioni di coscienza, ma capisco. Alcune colleghe hanno smesso di lavorare (giusto di recente ne parlavo con una che è davvero cara) perché è difficile aiutare le donne, se l'idea di farlo è solo quella di aiutarle a non essere madri. Grazie.