Cosa ci fa una Madonna a cavallo vestita da guerriera? A Scicli (Ragusa) la Vergine Maria è rappresentata proprio così! Un caso unico al mondo.
Questa rappresentazione si lega ad un episodio storico: la vittoria dei Normanni sui Saraceni che si fa risalire all'anno 1091 per opera del condottiero Ruggero d'Altavilla, conclusasi con la liberazione di Scicli dal dominio saraceno. Si narra che la battaglia finale fu vinta dai Cristiani per l'intercessione della Vergine Maria, scesa su un cavallo bianco a difesa di Scicli (Sicilia in Festa).
Pochi giorni prima della Pasqua del 1091, nella piana di Donnalucata nei pressi di Scicli (Ragusa), sbarcarono orde di Saraceni capitanati dall’emiro Belcane. Volevano riscattare i tributi a Scicli, facendola così diventare regione di loro appartenenza.
Il loro obiettivo era di sottomettere tutta la Sicilia, come stavano facendo dal 827, anno del loro primo sbarco sull’isola, nei pressi di Mazara del Vallo. Razzie, aggressioni senza scrupoli, violenze: così agivano i Saraceni mentre guadagnavano campo sulle popolazioni locali.
La battaglia di Donnalucata si presentava difficile per gli sciclitani e i Normanni (sbarcati nell'isola nel 1061) venuti in loro aiuto, contro l’orda saracena. Il loro esercito era in numero esiguo rispetto a quello degli avversari. Fu nel momento più duro dello scontro, che invocarono l’aiuto della Vergine. E poco dopo si verificò l'apparizione. La Madonna si materializzò su un cavallo bianco, in veste di gloriosa guerriera. Secondo la tradizione, quindi, fu la Madonna a cavallo a guidare le truppe che sconfissero i Saraceni.
La battaglia, essendosi svolta in Contrada Milizie, frazione di Scicli, conferisce alla Madonna tale attributo, per questo comunemente conosciuta come la Madonna delle Milizie (Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Edizioni Ares, 2020).
La tradizione è confermata dagli autorevoli Codici Sciclitani. La Madonna però non appare su un cavallo bianco, ma in una nuvola splendente come il sole. I Normanni partecipano alla battaglia, accanto al popolo di Scicli, ma non risulta la presenza di Ruggero D'Altavilla (Melchiorre Triglia, La Madonna dei Milici di Scicli, Setim editrice).
Altri studiosi sostengono, invece, che l’emiro saraceno Belcàne non sia un personaggio riconoscibile. Secondo altri il nome Belcàne potrebbe essere accostato a quello di Benavet (forse un Ibn'Abbad), ultimo campione della resistenza musulmana.
L'interpretazione che la tradizione ci ha dato di questo episodio richiama piuttosto alla mente azioni piratesche ed assalti barbareschi, verificatisi con molta frequenza nei secoli successivi (Comune di Scicli).
Non conoscendo la data esatta dell’apparizione, gli sciclitani venerano la Vergine delle Milizie l’ultimo Sabato di Maggio con una grande festa e una rappresentazione storica della battaglia. Invece originariamente si festeggiava il sabato prima della Pasqua. Mentre il simulacro della Beata Vergine è conservato nella chiesa Madre di Scicli.
La Madonna delle Milizie di Scicli è l’unica Vergine guerriera della Cristianità, l’unico esempio in tutto il mondo in cui la Madonna è rappresentata come una guerriera incoronata, spada in mano, vestita di corazza, in sella a un bianco destriero bardato a guerra (www.manenterosari.com).