Assassini che poi sono diventati santi. Un ossimoro? Non proprio. Nella storia della Chiesa ci sono diversi casi di uomini (e donne) che sono finiti sugli altari dopo una profonda conversione o un grande pentimento.
Tra i "santi assassini" c’è anche una donna Santa Olga da Kiev, accecata dalla vendetta per la morte del marito, e un Papa, Leone IX. Ma anche imperatori, sovrani, e il “buon ladrone”: Disma, che sulla croce ha chiesto il perdono a Gesù.
Spiega ad Aleteia don Ennio Apeciti, responsabile dell’Ufficio per le Cause dei Santi della diocesi di Milano, in riferimento a processi di canonizzazione di "santi assassini", che «se fino all’ultimo si dice di credere in Dio, se l’atto di fede è così profondo, grande è anche la Misericordia di Dio E nella beatificazione assume un aspetto prioritario proprio l’Amore verso di Dio e una fede esemplare. Il peccato è sempre remissivo, e lo ricorda spesso anche Papa Francesco. Si può aver avuto anche una vita devastata, ma contano, in vista di un processo di beatificazione e canonizzazione, gli ultimi tempi vissuti».