Il 33% dei cattolici tedeschi vuole abbandonare la Chiesa, in base a una ricerca dell'istituto INSA Consulere commissionata dalla rivista cattolica Die Tagespost e dall'agenzia protestante di notizie Idea. I risultati sono stati diffusi l'11 marzo anche da CNA.
Il 33% che si è detto disposto ad abbandonare la Chiesa ha addotto come causa gli scandali degli abusi sessuali ad opera dei chierici. Il 44% degli interpellati ha dichiarato di voler rimanere nella Chiesa, visto che questi crimini sono stati commessi da una minoranza di persone, ma non dall'istituzione cattolica in sé. Il 14% si è infine detto indeciso, e il 9% non ha risposto alla domanda.
Tra i protestanti, la ricerca ha registrato che circa il 25% degli interpellati ha affermato di voler abbandonare la propria Chiesa.
Nonostante la menzione degli abusi sessuali sia un rilevante fattore di allontanamento dalla Chiesa in Germania, uno studio realizzato dalla diocesi di Osnabrück, nel nord del Paese, ha sottolineato che i più giovani adducono un altro motivo per richiedere la cancellazione dal registro formale come cattolici: evitare il pagamento della cosiddetta “imposta della Chiesa”, o Kirchensteuer.
In Germania, la legislazione tributaria obbliga ogni cittadino registrato formalmente come cattolico, protestante o ebreo a destinare tra l'8% e il 9% delle sue imposte all'istituzione che rappresenta la sua religione. L'unico modo per non essere più obbligato a pagare l'imposta è rinunciare ufficialmente alla condizione di membro della propria denominazione religiosa, cosa che si effettua attraverso un registro legale di rinuncia.
Nel caso dei Tedeschi che rinunciano ufficialmente alla condizione di cattolici, smettono anche di ricevere i sacramenti.
Nel 2019, 272.771 cattolici hanno abbandonato formalmente la Chiesa cattolica in Germania. È stato il numero più alto della storia. Finora non sono stati pubblicati, ma i dati del 2020 potrebbero essere anche superiori.
Il 2019 ha battuto tutti i record anche di “raccolta” della Chiesa in Germania: 6,76 miliardi di euro, in base alle cifre diffuse nel luglio 2020, che riflettono probabilmente la buona situazione economica del Paese.
La tendenza è tuttavia al declino. Uno studio pubblicato nel 2019 dall'Università di Friburgo prevede che il numero di cattolici a pagare quell'imposta in Germania crollerà del 50% entro il 2060, per via del crescente numero di cattolici che si svincolano formalmente dalla Chiesa, della riduzione del numero di nuovi battezzati e della diminuzione della popolazione in generale. Di fatto, si stima che il totale degli abitanti della Germania diminuirà del 21% entro il 2060.
L'“imposta della Chiesa” viene criticata anche dalla Chiesa stessa. Vari vescovi del Paese chiedono una riforma di questo aspetto della legislazione tributaria tedesca. Nel 2016, monsignor Georg Gänswein, segretario particolare del Papa emerito Benedetto XVI, ha affermato che il sistema è polemico e genera “un serio problema” per quanto riguarda il trattamento delle persone che si slegano formalmente dal cattolicesimo.
Papa Francesco non è all'oscuro del panorama della Chiesa nel Paese natale del suo predecessore, e nel 2015 ha affermato che “si può parlare veramente di una erosione della fede cattolica in Germania”.