E’ uno dei casi di vessazione più clamorosi nella storia della Chiesa. I documenti sono riportati negli scritti della mistica tedesca e negli atti del suo processo di beatificazione
Un tentativo di stupro, un’aggressione in presenza del crocifisso. E poi veglie notturne dolorose, un cane che tentava ripetutamente di aggredirla. La beata Anna Caterina Emmerick è una delle mistiche cattoliche che ha subito gli assalti più violenti del diavolo.
Lo spiega Don Marcello Stanzione nel libro “La beata Anna Caterina Emmerick” (edizioni Segno). Le azioni del maligno nei confronti della mistica tedesca sono raccapriccianti. Le fonti sono tratte dagli scritti della Emmerick e dagli atti del processione di beatificazione.
Le veglie notturne quando era bambina
Il diavolo ha attaccato la beata Emmerick sin da bambina. Quando Anna Caterina iniziò le sue veglie notturne, gli attacchi dello spirito maligno divennero sempre più intensi e più frequenti. Cercò di terrorizzarla allontanandola dalle sue preghiere con terribili rumori ed apparizioni, persino con colpi.
Mani di ghiaccio
Spesso lei sentiva mani fredde come il ghiaccio che l’afferravano dai piedi, sbattendola a terra, e lanciandola in alto nell’aria. Ma, nonostante fosse bloccata dal terrore, la bambina non perse mai il coraggio. Continuava la sua preghiera con fervore raddoppiato, fin quando Satana non era costretto ad abbandonare.
A volte Emmerick ritornava nel luogo in cui era stata maltrattata dicendo: “Miserabile disgraziato! Tu non mi manderai via. Non hai potere su di me! Non ostacolerai la mia preghiera!”.
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L’aiuto delle anime del Purgatorio
Questi attacchi si rinnovavano quando pregava per le anime del Purgatorio o quando faceva penitenza. Ma lei sapeva sempre come resistere al nemico e le anime amate spesso erano visibili e la ringraziavano per il sollievo che dava loro.
L’aggressione della bestia
Stanzione nel libro racconta un episodio particolarmente drammatico. La beata Emmerick, a volte, di notte andava a pregare davanti ad un rozzo crocifisso che stava verso il centro del suo villaggio, Coesfeld,. La strada si incrociava con uno stretto sentiero laterale sul quale c’era ad affrontarla quella che viene descritta come «un’orribile bestia come un cane con una testa enormemente grande».
Questa bestia ha tentato di aggredirla più volte mentre lei camminava. Ma presto facendosi coraggio diceva a se stessa: “Perché scappi davanti al nemico?”. Poi con il segno della croce premeva repentinamente vicino a quel cane rabbioso. Il cane fermava la sua ira. Il nemico incapace di sopportare la sua sconfitta, spiccava il volo e spariva nel nulla.
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Il lancio nella fossa
Poiché il diavolo non poteva obbligarla con le apparizioni a desistere dalla penitenza, istigava un miserabile ad attaccarla vicino al crocifisso. Ma aiutata dal suo angelo, coraggiosamente difendeva se stessa e l’obbligava a ritirarsi.
Una volta il diavolo cercò di spingere la beata Emmerick giù da una scala a pioli. Ancora la gettò in una profonda fossa, spingendola ripetutamente verso il fondo per farla annegare. Ma il suo angelo la tirò fuori e la pose sul bordo sana e salva.
Soffriva ed espiava i peccati commessi da altri
Questi attacchi, sostiene l’autore de “La beata Caterina Emmerick”, avevano un profondo significato che forse non può essere capito subito. Scopriamo in essi non soltanto la rabbia e la malizia del maligno che vuole distruggere lo strumento scelto da Dio, ma anche la parte essenziale della missione a lei assegnata.
Questa era infatti di attirare su di sé la furia del maligno, di esporsi ai suoi assalti, quindi di allontanarlo da alcune altre anime i cui peccati le renderebbero impotenti a resistere. Lei prendeva il posto di quelli che avevano subito castighi. Soffriva per quelli che si esponevano al pericolo di perdersi. Pagava i loro debiti con i suoi combattimenti.
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Le malattie corporali
La beata Emmerick come assunse su di sé le malattie corporali del suo vicino per liberarlo da esse (si allettò da giovanissima per una serie di gravi patologie concatenate e incurabili ndr), così sopportò anche al posto suo gli attacchi del diavolo. Fino a guadagnare la vittoria, se pure tra molte sofferenze.
La tentata violenza sessuale
L’apice degli assalti del demonio si ebbero quando spinse i suoi schiavi maligni a tentare violenza contro la giovane vergine. Un tentativo di stupro a tutti gli effetti. Ma con il coraggio di una leonessa, la beata Emmerick reagì e buttò a terra i malfattori. “Il mio Signore e il mio Dio non mi abbandona!” disse. “Lui è più forte del nemico!”. Questa fiducia nella protezione divina era il suo scudo, la protezione che la difese dagli attacchi.
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