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La lettera della prof agli studenti: non cedete alla lamentela, questo non è un anno perso!

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 11/01/21
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La lettera di una giovane professoressa che invita i giovani a non lagnarsi, a stringere i denti e sfruttare al meglio la didattica a distanza pronti a tornare in classe appena possibile.In questo inizio del 2021 – in cui divampano le polemiche per la mancata ripresa in molte regioni delle lezioni in classe per gli studenti delle scuole superiori, e vengono mosse critiche sempre più aspre alla prosecuzione della didattica a distanza – appare di grande significato e fuori dal coro la lettera che una giovane professoressa ha indirizzato ai suoi studenti, riportata su Famiglia Cristiana.

L’inizio della lettera della professoressa Tancredi

Nicoletta Tancredi, insegnante di latino e greco in un liceo campano e madre di tre figli, con questa iniziativa ha inteso spronare i giovani a reagire alla passività, indotta dalle oggettive difficoltà oltre che dall’imperante disfattismo mediatico, da cui essi rischiano di essere travolti e annichiliti.

La missiva inizia così:

Cari ragazzi, non è un anno sprecato. Non piangiamoci addosso! Basta fare le vittime! Chi si lamenta ha sempre ottenuto un solo risultato: la lagna. Siate più capaci di chi dovrebbe e non sa decidere per voi. Siate scaltri. Fatevi furbi! Non credete a chi dice che questo è un anno perso, che non vale niente. Dimostrate il contrario: di saper far tesoro dal poco. E tra l’altro non scoprireste nulla di nuovo: “per aspera ad astra” (attraverso le asperità alle stelle) non sono parole di oggi. (Ibidem)

Più che una lettera: la professoressa chiama gli alunni alla riscossa!

La lettera vuole rappresentare una chiamata alle armi sui generis per una riscossa innanzitutto emotiva:

Rimbalzate al mittente l’ansia dei dpcm e delle ordinanze da ultim’ora, con tutta l’energia della vostra età. Rispondete con ottimismo. Sfidate voi stessi di riuscire ad imparare in qualsiasi circostanza. Condite i vostri pensieri di entusiasmo. Sognate la più bella delle prospettive e nutrite il vostro sogno: la realtà si cambia immaginandola. (Famiglia Cristiana)


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Non si studia (solo) per un voto, ma per sé stessi

Poi la docente pungola i suoi ragazzi facendo leva sul loro amor proprio per dissuaderli dal ricorso alle strategie diversive e furbastre che la didattica a distanza può meglio consentire:

E poi è così facile imbrogliare che non c’è neanche lo sfizio di farlo. Se ci riuscite, nulla di straordinario. Solo banale, oltre che vile simulare difficoltà di connessione. (…) E’ il momento di intendere quello che i vostri insegnanti vi hanno sempre detto e che poteva sembrare retorico: non si studia per un voto, ma per sé stessi. Siete costretti all’autodisciplina, all’impegno deciso da voi. (Ibidem)

Il senso della lettera

Tutto ciò senza minimizzare le difficoltà reali ma senza farle diventare un pericoloso e controproducente alibi:

Avete tutte le ragioni del mondo: vi manca la vita sociale, dei sorrisi, delle pacche sulla spalle, degli abbracci. Ma questo vi è toccato di vivere. Stringete i denti! Sentitevi, parlate, non abbandonatevi! E’ l’occasione di fare i conti con chi volete essere davvero nella vita. Concentratevi sullo studio! Quale migliore occasione? Fissate come obiettivo il sapere. E puntate a quello. Sappiamoci adattare! (Famiglia Cristiana)

La tenacia di una professoressa e della sua lettera controcorrente

E per ultimo un richiamo all’orgoglio di essere una generazione nativa digitale:

E i prof., quelli meno ‘tecnologici’, aiutateli! Fate vedere loro quante cose sapete e si possono fare online. E avrete tirato dalla vostra, nel vostro mondo, i docenti: e quando vi ricapita? (Ibidem)

Di fronte a tentazioni assolutorie e normalizzatrici sul far poco o nulla, che si nutrono della malcelata colpevolizzazione dei grandi per la loro incapacità di trovare soluzioni adeguate per reagire agli effetti della pandemia sul mondo dell’istruzione, questa lettera controcorrente si rivolge ai giovani chiedendo loro di comportarsi da adulti che puntano ai loro obiettivi nonostante tutto, consapevoli che l’acquisizione del sapere rappresenta la bussola per raggiungere i propri sogni.


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