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Didattica a distanza: il buono della rete

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Umberto Macchi - pubblicato il 10/11/20

Come aiutare i ragazzi a gestire la nuova realtà scolastica online

La Didattica a distanza (DAD) è una modalità didattica in cui il supporto degli strumenti online si rivela fondamentale per consentire l’interazione in tempo reale tra docenti e alunni. Nonostante la scuola sia ricominciata a settembre, in questa seconda ondata di Covid-19, abbiamo già assistito alle prime “quarantene di classe” e ai primi decreti che riducono le lezioni in presenza. 

Come gestire al meglio questa nuova realtà scolastica online

DAD: valutare i pro e i contro?

Insieme ai pro (riduzione delle distanze, il sapere alla portata di tutti, capacità avanzate nell’uso del web, flessibilità di orari) e ai contro (distanza sociale, iperconnessione e dipendenza dal web, dilatazione dei tempi di studio, annullamento delle relazioni sociali) sarebbe utile riflettere su come aiutare i ragazzi a sostenere un cambiamento scolastico così repentino e inaspettato.

Bisognerebbe rendere questa innovazione più sostenibile e la scuola digitale più accessibile, cercando di introdurre alla “digitalizzazione della società”  anche i soggetti più scettici.  

Inutile infatti puntare i piedi: dalla didattica a distanza e dallo smart working non si tornerà indietro. E non soltanto per questioni contingenti legate alla pandemia 2020, ma perché il mondo del lavoro e quello dell’istruzione sono ormai profondamente inseriti nel mondo digitale.

La tecnologia e il ruolo del docente 

Le numerose diatribe sul successo o sul fallimento della DAD riguardano il tipo di approccio seguito dalla maggior parte dei professori: il docente spiega da remoto e lo studente  ascolta, senza partecipare attivamente alla lezione. Ma la didattica a distanza può essere molto di più. 

La tecnologia, infatti, ora più che mai, andrebbe utilizzata per creare coinvolgimento e partecipazione negli studenti, per condividere materiali, per fare ricerche online, per collaborare, per approfondire e fare verifiche creando lezioni interattive e imparando a usare gli strumenti digitali. 

Il docente deve imparare i metodi della comunicazione multimediale, deve saper utilizzare gli strumenti adeguati alla didattica a distanza e scegliere i giusti contenuti online, per poi tradurre il proprio sapere nei nuovi linguaggi della cultura.


HOMESCHOOLING

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  • Trovate uno spazio tranquillo e trasformatelo in uno “spazio studio”, preparando sul tavolo solo il materiale utile alla lezione. 
  • Presentatevi alle lezioni online puntuali, vestiti e in ordine, proprio come a scuola.
  • Scandite il tempo di lavoro. In sintonia con i docenti, decidete un tempo per lo studio e un tempo per lo svago. 
  • Rispettate “la giusta distanza” e non interferite con la lezione. La presenza dei genitori può essere necessaria, ma sempre con discrezione, in modo da lasciare autonomia ai ragazzi (le lezioni sono dirette a loro, proprio come quando sono in classe).
  • Non mettetevi al posto dei vostri figli per “ansia da prestazione”. Aiutarli sempre, o peggio ancora sostituirsi a loro, è una strategia perdente, che non li aiuta nel processo di apprendimento. 
  • Organizzate le attività offline e il tempo libero, evitando così l’abuso di tecnologia.
  • Cercate di gestire le preoccupazioni sulla DAD da soli. Anche se ritenete che la modalità online non sia in grado di sostituire (o affiancare) la didattica in presenza, non fatelo pesare ai ragazzi.

    Infine, ricordiamo sempre che in alcuni casi la DAD è l’unica scelta possibile, dunque evitiamo di sminuirla di fronte ai nostri figli: svalutare la loro unica opzione li farà solo preoccupare e sentire demotivati e insicuri. Se avete dubbi, confrontatevi con dei professionisti scolastici, ma non fate sì che le vostre ansie incidano su un percorso scolastico (in questo momento) già piuttosto accidentato.


  • ELISA DONATI, MALVINA CAPITANI

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