L’iniziativa della diocesi di Milano per aiutare i medici di base a distribuire quanti più vaccini antinfluenzali alle categorie a rischio. A Pesaro la solidarietà si “inverte”: i parrocchiani fanno l’assistenza ai preti malati di covidPrimi vaccini nelle parrocchie di Milano. L’iniziativa voluta dal vescovo Monsignor Mario Delpini riscontra le prime adesioni.
«Le parrocchie della città di Milano sono pronte a mettere i propri locali a disposizione dei medici di base per la campagna vaccinale contro l’influenza stagionale». Lo aveva comunicato qualche giorno fa la Diocesi ambrosiana, informando che il Moderator Curiae, monsignor Bruno Marinoni, ha accolto la richiesta presentata nei giorni scorsi dal direttore dell’Ats Metropolitana, Walter Bergamaschi.
Come si svolge la campagna di vaccinazione
L’intesa prevede che, per somministrare i vaccini antinfluenzali, i medici di famiglia che non dispongono di spazi sufficienti nei propri ambulatori possano chiedere di usufruire degli spazi all’interno delle parrocchie in cui risiedono i propri assistiti (AdnKronos, 27 novembre).
“Una bella sinergia tra medicina e Chiesa”
Tv2000 (2 dicembre) è andata nella parrocchia di San Leone Magno, periferia di Milano, dove il dottore Irven Mussi, medico di base, ha chiesto la disponibilità per fare le vaccinazioni nei locali della parrocchia. «Una sinergia bella simbolicamente tra la sinergia tra la medicina e la Chiesa», dice il dottore.
«Il dottore è un nostro parrocchiano, è stato il primo collegamento per questa iniziativa», aggiunge don Dario Balocco, parroco di San Leone Magno.
“Vacciniamoci tutti insieme”, lo slogan scelto da prete e medico, che è diventato un
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A Pesaro i parrocchiani aiutano i preti malati covid
E’ in questi momenti che si vede la solidarietà nelle comunità, a maggior ragione se il riferimento è ad una comunità parrocchiale oltre che civile.
Perciò a San Carlo Borromeo, nel quartiere di Pantano a Pesaro, le famiglie si stanno organizzando per portare i pasti ai due sacerdoti contagiati dal Covid, Don Josè, colombiano di origini ma perfettamente integrato nel tessuto cittadino, e Don Marco Di Giorgio, che pur essendo parroco di Montecchio (Il Resto del Carlino, 1 dicembre).
«Non so dove abbiamo preso il virus, incontriamo tante persone – dice Don Marco – Poi, vivendo nella stessa parrocchia, è probabile che uno dei due abbia contagiato l’altro. Non potendo uscire nemmeno per fare la spesa, il gruppo famiglie ci porta i pasti a casa, senza di loro non avremmo saputo come fare».
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