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Mangiare sano: santa Ildegarda ci consiglia come usare sale e zucchero

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 20/10/20
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La monaca tedesca, esperta di alimentazione chiede moderazione. E ci spiega perchè

Sale e zucchero? Due importanti alimenti da usare con moderazione secondo santa Ildegarda da Bingen, monaca tedesca del XII secolo, definita “taumaturga” ed esperta del mangiare sano, grazie ai molti studi che ha condotto durante la sua vita, a cui ancora oggi attinge la medicina moderna.

I due pilastri di santa Ildegarda

Uno dei pilastri della medicina della monaca tedesca, come spiegano Bianca Bianchini e a don Marcello Stanzione, autori de “il libro della medicina di santa Ildegarda” (Gribaudi edizioni), sono la salute del corpo, mediante la medicina naturale e le norme alimentari della cucina naturale, e la regolare purificazione corporale dai veleni psicologici e alimentari.

HILDEGARDA BINGEN

EAST NEWS
Santa ildegarda.

Sale e possibili danni al corpo

Tra i tanti alimenti che santa ildegarda tiene in considerazione ci sono anche il sale e lo zucchero. Su entrambi è molto rigorosa: nel mangiare sano sono utili, ma da usare nel modo giusto, senza eccessi, né difetti.

Il sale è giustamente considerato indispensabile alla vita con la raccomandazione che «chi però eccede nell’uso del sale danneggia il suo corpo. Ogni vivanda deve essere salata con parsimonia in modo che mantenga il sapore che le è proprio e non prenda solamente quello del sale». Come darle torto?


HILDEGARD VON BINGEN
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Come condire i cibi

Ecco un celebre consiglio della santa per usare il condimento per una sana dieta:

“Come il sale, usato con parsimonia, dà guasto ai cibi, che sono più o meno buoni a seconda della quantità di sale che si adopera, così la menta crespa, se viene aggiunta alla carne, al pesce o ad altri cibi o alla purea, dà un buon guasto ai cibi e riscalda anche lo stomaco, procurando una buona digestione” (PL Il61D).

SALT

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Sale grosso.

La “rianimazione” dello zucchero

Nel mangiar sano, Ildegarda non esclude l’utilizzo dello zucchero, che ha il potere di “rianimare chi se ne nutre”. La santa preferisce quello grezzo di canna. Nei dolci cotti, osserva, si può usare anche lo zucchero di barbabietola. Come dolcificante la nostra badessa utilizza anche il miele purché consumato con moderazione dai sani ed evitato dai grassi o da coloro che sono malati.


BISCUITS
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I preparati farmaceutici della monaca tedesca

Lo zucchero è consigliato da Ildegarda per alcuni preparati farmaceutici come il “diapruno”, a base di prugne di Damasco e viole, utile nel curare le febbri e tutte le malattie causate dal freddo; a “tre sandali” a base di sandali citrino, rosso e bianco, liquirizia, rabarbaro,  raccomandato nella cura del fegato e dello stomaco, utile agli itterici e ai tisici.

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Cubetti di zucchero.

Tosse e mal di denti: la cura di santa Ildegarda

Lo zucchero risultava utile anche per per eliminare la tosse, in decotti di uva, finocchio, liquirizia, fichi; o nel mal di denti:

“Quando si ha mal di denti, dovuto al sangue infetto o a causa della purificazione del cervello, prendi dell’assenzio e della verbena in parti uguali e falli bollire con del vino buono e puro per due o tre minuti, cola il vino attraverso un lino e bevilo con un po’ di zucchero”.

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