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Un “accordo” tra due angeli: così Madre Adorni convertiva i miscredenti

Alla morte del marito, che amò con affetto sincero, si ripresentò il desiderio della vita religiosa, ma ancora una volta il confessore le consigliò la via della carità in aiuto delle carcerate. Le andava a trovare in carcere, le ascoltava, le consolava con parole ed aiuti, parlava loro della fede, le invitava alla speranza e alla preghiera. Altre signore imitarono il suo esempio e con il loro aiuto organizzò una Pia unione di Dame visitatrici delle carcerate. La carità si rivelava così profetica. Frequentando la povera gente la signora Adorni si rende conto che bisogna intervenire a favore delle detenute che lasciano il carcere, delle bambine orfane o abbandonate che corrono il rischio di finire sulla strada, delle malate che hanno bisogno di aiuto. Cori l'aiuto di otto compagne fonda allora la Congregazione delle Ancelle dell'Immacolata che viene riconosciuta dal vescovo di Parma.

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 14/10/20
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La beata, fondatrice della Congregazione delle Ancelle dell’Immacolata, era particolarmente devota degli spiriti celesti, in particolare agli arcangeli san Michele e san GabrieleLa beata Madre Anna Maria Adorni (Fivizzano, Massa, 1805 – Parma 1893), fondatrice della Congregazione delle Ancelle dell’Immacolata, era particolarmente devota degli spiriti celesti, in particolare agli arcangeli san Michele e san Gabriele. Tanti sono i fatti che confermano la sua devozione verso gli angeli, che l’aiutarono – così sosteneva lei – a convertire i miscredenti.

La testimonianza della suora

Una suora della sua congregazione, alla “positio” per la beatificazione, ha raccontato: “Camminavo un giorno a fianco della madre maestra suor Maria Carolina, quando giunte alla porta di accesso alle scale che conducono nei vari reparti, questa si fermò e mi disse: ‘Se al mio posto vi fosse la madre fondatrice, la vedrebbe ora – come accadde a me di vederla varie volte – ritrarsi un poco in disparte per cedere il passo – come diceva Lei – all’angelo custode’”.

L’ “accordo” tra gli angeli

Madre Adorni quando sapeva di qualche anima restìa a ritornare a Dio, pregava il suo angelo custode di mettersi d’accordo con l’angelo custode di quell’anima di cui desiderava la conversione, perché lavorassero di comune accordo per la sua salvezza e consigliava le suore a fare altrettanto in casi simili e stessero sicure che gli angeli avrebbero adempiuto felicemente il loro incarico.

La protezione di san Michele

Se il confessore tardava a venire e la madre Adorni sapeva che qualche anima aveva bisogno del suo ministero sacerdotale presso le suore, inviava il suo angelo custode a chiamarlo e il confessore immediatamente veniva all’Istituto. La beata inoltre aveva messo l’Istituto di suore Ancelle dell’Immacolata da lei fondato sotto la particolare protezione di san Michele arcangelo perché lo difendesse dagli assalti del demonio.


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I miracoli di madre Adorni

Di madre Adorni si raccontano numerosi fatti miracolosi. Il 27 marzo 2010 papa Benedetto XVI ha riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione della religiosa: la guarigione dall’encefalite letargica del settantaduenne di Brugnera Giuseppe Buttignol, padre di una suora della congregazione. Con questa guarigione inspiegabile è avvenuta la sua beatificazione nel duomo di Parma il 3 ottobre 2010.


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