Si tratta dei test più importanti per individuare l’infezione da nuovo Coronavirus: ecco cosa c’è da saperePer garantire un rientro a scuola nel rispetto delle norme di sicurezza anti-contagio e per tutelare la salute dei bambini, i genitori dovranno, tra le altre cose, prestare particolare attenzione al manifestarsi di sintomi di sospetto COVID-19 nei loro figli.
Per confermare la diagnosi, il bambino dovrà quindi essere sottoposto al tampone naso-faringeo.
Il tampone serve per diagnosticare la presenza del virus nell’organismo e quindi a scoprire se c’è un’infezione in corso.
Un altro utile strumento di diagnosi è il test sierologico che, invece, serve a capire se una persona è già entrata in contatto con il nuovo Coronavirus.
Cos’è e come si fa il tampone
Il tampone è un esame semplice, che si esegue in pochi secondi. Si utilizza un bastoncino con una sorta di cotton fioc alla sua estremità.
Il bastoncino viene quindi inserito nella bocca o nel naso (ecco perché viene chiamato “tampone naso-faringeo”) e viene strofinato leggermente sulla mucosa del:
• faringe posteriore, in lando il bastoncino in bocca fino ad arrivare nei pressi delle tonsille per il tampone faringeo;
• naso, infilando il bastoncino in una narice e procedendo fino a raggiungere la parete posteriore del rinofaringe (parte superiore del faringe).
Il tampone viene poi mandato ad un laboratorio specializzato, che confermerà la presenza del virus per mezzo di test molecolari. Il tampone può risultare positivo oppure negativo.
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In caso di positività del tampone, si è infetti e quindi contagiosi: il bambino o il ragazzo dovrà rimanere a casa e andrà comunicata alla scuola l’assenza per motivi di salute. In caso di negatività del tampone, significa che non vi è traccia del virus nell’organismo. Il tampone viene eseguito da personale sanitario protetto da mascherina, guanti, occhiali e camice monouso. Questo perché il tampone viene fatto, nella maggior parte dei casi, a bambini o adulti che hanno sintomi. Quindi gli studenti, ma anche gli insegnati e tutto il personale scolastico, in caso di sintomi sospetti, dovranno sottoporsi al tampone.
Cos’è e come si fa un test sierologico
Il test sierologico si chiama così poiché è un test che si esegue analizzando il siero, la parte liquida del sangue, alla ricerca di anticorpi contro il nuovo Coronavirus. Il sangue viene raccolto con un normale prelievo.
Come il tampone, il test può risultare positivo oppure negativo.
Quando positivo, il test sierologico dimostra la presenza nel siero di alcuni anticorpi:
• Se gli anticorpi IgM sono positivi, l’infezione è recente;
• Se gli anticorpi IgM sono negativi e gli anticorpi IgG sono positivi, l’infezione c’è stata ma è passata.
Quando negativo, il test sierologico può significare che:
• Non si è mai stati infettati dal virus;
• L’infezione è così recente (meno di 8-10 giorni) che non si sono ancora sviluppati gli anticorpi contro il virus;
• Gli anticorpi sviluppati sono, al momento dell’esecuzione del test, così pochi che il test non è in grado di rivelarli.
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È importante sottolineare che i test sierologici non sostituiscono il test fatto sul tampone. Solamente il risultato del tampone dimostra la presenza o meno del virus, dimostrando così che l’infezione è in corso oppure no. Quindi, in caso di positività ai test sierologici bisogna sempre effettuare anche il tampone.