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Andrej Matis, da musicista professionista di fama internazionale a sacerdote

ANDREJ MATIS
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Ary Waldir Ramos Díaz - pubblicato il 07/09/20
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Il cardinale Pietro Parolin ordina 29 sacerdoti dell’Opus DeiSabato 5 settembre, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, ha ordinato 29 sacerdoti della prelatura dell’Opus Dei nella basilica romana di Sant’Eugenio.

Tra gli ordinati c’è Andrej Matis, 32 anni, il primo sacerdote della prelatura proveniente dalla Slovacchia. Prima di studiare Teologia a Roma, Andrej era un musicista professionista, e ha lavorato per vari anni come violinista del quartetto d’archi Mucha Quartet, con il quale ha offerto concerti in Svizzera, Repubblica Ceca, Italia, Polonia, Francia, Austria e Lussemburgo.

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“Il mio cammino verso il sacerdozio non è stato diretto come in altri casi. Ho lavorato come violinista professionista per molti anni. Da piccolo mi sono appassionato alla musica, e ho contato sul sostegno di mio padre, grande amante della musica. Proprio grazie al violino ho scoperto l’Opus Dei”.

“Ho scoperto che la musica può essere un modo per avvicinarmi a Dio e ai miei amici. Offrendola al Signore, la musica può diventare apostolato. C’è chi lavora per guadagnare o per diventare famoso, ma io ho scoperto che il lavoro può essere una via per raggiungere la santità”.



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“Gesù ha trascorso buona parte della sua vita lavorando come falegname. La mia vita è cambiata da quando sono entrato nell’Opus Dei come numerario. È come un’avventura che non sai dove terminerà ma ti rende felice”.

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Matis ha raccontato di aver dedicato 11 anni della sua vita alla pratica del violino e a studiare grandi autori di musica classica, come Händel, Sibelius, Tchaikovsky o Mendelssohn, e afferma che il percorso che lo ha portato dalla musica al sacerdozio è stato naturale, una decisione maturata a poco a poco nel dialogo con Dio.

Erano i suoi amici a preoccuparsi per lui: “Mi chiedevano se era una buona decisione cambiare direzione nella vita dopo tanti sforzi per raggiungere un certo livello professionale”.

“Grazie all’Opus Dei ho iniziato a prendere più sul serio la mia vita cristiana. Ho intensificato la mia vita di preghiera, e Dio mi ha suggerito qualcosa che prima non vedevo: voleva che diventassi sacerdote. Il passaggio da violinista a sacerdote non è stato drammatico. Il lavoro professionale, nel mio caso la musica, era qualcosa che mi serviva per avvicinarmi a Dio e per avvicinare Lui ai miei amici. Ora voglio fare lo stesso come sacerdote, anche se i mezzi sono diversi”.

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“La bellezza salverà il mondo” è una frase di Dostoevskij molto amata da Benedetto XVI. “È molto attuale”, dice Andrej. “La società di oggi è più immediata, si lascia spesso trascinare dall’intuizione o dai sentimenti, e la bellezza è qualcosa che ti interpella in modo diretto, che fa appello alle tue emozioni”.



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“Per questo, ritengo che la bellezza sia un mezzo per comunicare Dio, perché la gente è sempre sensibile nei suoi confronti. Si può offrire una bellezza autentica, e attraverso di essa si può arrivare anche alla bellezza autentica di Cristo sulla Croce, anche se all’inizio sembra paradossale. Quando lo si scopre, però, questa bellezza salva davvero”.

“Per favore, pregate per le vocazioni dei laici, delle famiglie cristiane e di religiosi e religiose. Dio chiama tutti alla santità, chiama ciascuno di noi. Se preghiamo, Egli ci guiderà nella vocazione a cui ci chiama e ci renderà molto felici”, ha commentato il musicista e sacerdote. In alcuni media e nell’opinione pubblica, la felicità è a volte associata alla fama, alla richezza e al potere.