Il carro dei buoi di Sant’Isidro da Madrid, i discorsi di Pio IX, i novizi di San Mutien Marie: interventi di spiriti celesti particolarmente cortesiIsidoro il lavoratore era un pio laico di Madrid, sposato con Maria de la Cabeza. Era a servizio presso un padrone terriero molto esigente, Isidoro si sforzava al massimo di conciliare il duro lavoro con l’assistenza quotidiana alla santa Messa.
Il primo laico canonizzato
Per aiutarlo a mantenere tale impegno di partecipare sempre all’Eucarestia, Dio gli mandò allora due angeli che, a volte, l’aiutavano a spingere la carretta, a volte apparivano al suo fianco con una seconda carretta tirata da due buoi circondati da una luce abbagliante. La durata del lavoro veniva, dunque, sensibilmente ridotta ed Isidoro poteva tranquillamente andare in chiesa per partecipare alla santa Messa senza che il lavoro ne patisse ed il suo padrone potesse lamentarsi.
Morto verso la metà del XI secolo, Isidoro è il primo laico canonizzato (nel 1622) secondo le procedure in vigore dopo il 1588, data dell’istituzione della Congregazione dei Riti, antenata dell’attuale Congregazione per le Cause dei Santi. Sant’Isidoro è patrono di Madrid.
La confessione di Giovanni XXIII su Pio IX
Un giorno, il santo papa Pio XI confidò ad un gruppo di pellegrini che egli invocava sempre, all’inizio e alla fine delle sue giornate, l’angelo custode. Spesso lo pregava anche durante la giornata, specialmente quando le cose si complicavano – e ciò capita spesso negli impegni di un papa: “Ci teniamo a dirlo, anche per un debito di riconoscenza, proseguì Pio XI, ci siamo sempre sentiti meravigliosamente assistiti dal nostro angelo custode. Sentiamo molto spesso che è lì, accanto a noi, pronto ad aiutarci”.
Durante un’udienza papa Giovanni XXIII fece questa confidenza: “Parlando un giorno con l’insigne pontefice Pio XI, lo sentii confidare un bellissimo segreto: confermava, infatti, che la protezione dell’angelo custode sempre dà letizia, che risolve ogni difficoltà ed appiana gli ostacoli. Quando mi accade – confidò Pio XI – di dover parlare con qualche persona, con la quale so che l’argomentare è difficile, e per cui il linguaggio deve essere accentuato con speciale forma di persuasione, allora raccomando all’angelo mio custode perché di tutto faccia parola all’angelo custode della persona che devo incontrare; sicché, una volta stabilita l’intesa tra i due alti spiriti, il colloquio risulta per il meglio ed è facilitato”.
L’angelo cortese di Mutien Marie
Il fratello delle Scuole Cristiane, Mutien Marie di Ciney Wiaux, ucciso il 15 maggio 1940 a 45 anni nel corso della seconda guerra mondiale e santo dal 1989, scrive nella sua autobiografia:
“Ecco un fatterello ancora che mostra la gentilezza del mio angelo.
Nel luglio 1925, un sabato sera, io parlavo ai novizi ed ai postulanti della devozione ai santi angeli custodi. Io dicevo loro: “Amate inviare il vostro angelo a Gesù nel tabernacolo, a Maria … ai vostri genitori, ai vostri amici. Il vostro buon angelo farà volentieri ciò che voi gli direte”.
L’indomani, domenica, il caro fratello direttore comincia la sua conferenza sul vangelo del giorno. Io dico al mio caro angelo: “angelo buono, dite al caro fratello direttore, di dire una parola ai novizi sui santi angeli”. Nello stesso istante, il caro fratello direttore si ferma: “Vi raccomando, egli dice, di amare il vostro angelo custode. Amate inviarlo a Gesù, a Maria …”.
Non ne rivenivo più. Il caro fratello direttore che aveva iniziato un tutt’altro soggetto, lo interrompe, senza nessuna ragione, per dire quella parola. Ciò nonostante, io non avevo detto al caro fratello direttore che avevo parlato dei santi angeli, la vigilia! O caro angelo, come siete gentile!”.
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