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Schiaffi e lettere d’oro: quei messaggi dell’angelo a Santa Francesca Romana

SAINT FRANCESCA

Santa Francesca Romana

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 19/08/20
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La santa vedeva, sentiva il suo angelo custode, ed era talvolta molto severo con lei.

Il nostro angelo conserva anche la memoria delle nostre buone azioni, dei nostri sacrifici, anche dei più piccoli. Si legge nella vita della beata Emilia Bicchieri (1238-1314), che una delle religiose poste sotto la sua direzione le chiese, in un giorno afosissimo d’estate, il permesso di bere un bicchiere d’acqua.

“Dimenticate, Sorella mia, che la regola vieta di bere a quest’ora?”.

“Lo so, Reverenda Madre, ma ho talmente sete?”.

“Ebbene, Sorella mia, ponete dunque questo bicchiere d’acqua in deposito tra le mani del vostro angelo custode”. La religiosa s’inchinò.

L’apparizione e il Purgatorio

Ella morì alcuni anni più tardi e, non essendo abbastanza perfetta per il cielo, entrò in Purgatorio. Tre giorni dopo, ella  apparve alla beata Emilia: “Non soffro più, Reverenda Madre. Con l’aiuto di quel bicchiere d’acqua che gli ho affidato su vostro ordine in deposito, il mio angelo ha estinto il fuoco che mi tormentava”.

Se noi rimettiamo al nostro santo angelo molti di questi piccoli sacrifici, quale tesoro ammasseremo più tardi per il Paradiso! Molti santi hanno  avuto  la  certezza, e talvolta la visione reale, della presenza angelica al loro fianco.

Lo schiaffo a Santa Francesca Romana

Santa Francesca Romana fu, tra tutti, una privilegiata degli angeli. Ella vedeva, sentiva il suo angelo custode, ed era talvolta molto severo per Francesca ch’egli voleva perfetta.

Un giorno che questa prendeva parte ad una riunione di ragazze eleganti e abbastanza frivole, ascoltando maldicenze e propositi inutili senza osare testimoniare la sua riprovazione, né  distogliere la conversazione o lasciare l’assemblea, un rumore di schiaffo risuonò bruscamente. Tutte le ciarliere si volsero verso Francesca, era infatti lei che aveva ricevuto lo schiaffo poiché la sua gota era tutta rossa… Per contro, gli atti virtuosi della santa si trovavano altrettanto misteriosamente ricompensati.

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Giovanni Battista Gaulli, Elemosina di Santa Francesca Romana

Lettere d’oro

Un altro giorno, mentre lei leggeva nella sua stanza l’ufficio della Santa  Vergine, la si chiamò nel mezzo di un versetto. Ella si spostò senza mormorare, poi ritornò alla sua preghiera.

Ma sembrava che si avesse un gran bisogno di lei quel giorno: per altre tre volte, in mezzo allo stesso versetto, si reclamò Francesca, che accorse subito e compì sorridendo il servizio richiesto. Alla quarta volta, ella ritrovò nel suo libro il versetto scritto in lettere d’oro.

La visione

Santa Francesca non vide mai il suo angelo nello splendore che aveva in Paradiso e ciò nonostante ella non poteva custodire gli occhi fissi su di lui, poiché egli la abbagliava più del sole. Poco prima della sua morte, ella lo vedeva spesso impegnato a tessere una tela d’oro ed ella imparò che era ciò la propria vita, ogni filo rappresentava un nuovo merito.

Ella assicurava che “quando un’anima discende nel Purgatorio, il suo angelo l’accompagna; egli si pone al di fuori di quella prigione, e sta lì fino a che quell’anima sia interamente purificata”. Ella ebbe anche una visione della creazione degli angeli: essi si diffondevano a folla sul mondo, tanto puri, tanto scintillanti, tanto numerosi come dei fiocchi  di neve.


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