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Nel 1912 Padre Pio riceve dall’angelo custode il “dono delle lingue”

PIO
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 19/08/20
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Il santo di Pietrelcina parla in inglese, francese e tedesco, senza averli mai studiati

Agli inizi del 1912 a padre Agostino da San Marco in Lamis, confessore spirituale di padre Pio da Pietrelcina, venne un’idea originale. Per valutare la santità di padre Pio e per sfuggire alle insidie del diavolo, decise di scrivergli in lingue non conosciute dal giovane confessore e discepolo.

Iniziò, tra padre Pio ed il suo confessore una corrispondenza in lingua greca e in lingua francese.

La lettera di padre Agostino

Nella lettera del 7 settembre del 1912, padre Agostino, avendo compreso che il demonio si prendeva gioco di lui, scrisse in lingua greca a padre Pio, il quale con l’aiuto dell’angelo custode, riuscì a tradurre l’esatto contenuto della missiva.

In calce alla lettera, lo stesso parroco di Pietrelcina così attestò:

«Pietrelcina, 25 agosto 1919.

Attesto io qui sottoscritto, sotto la santità del giuramento, che padre Pio, dopo ricevuto la presente, me ne spiegò letteralmente il contenuto. Interrogato da me come avesse potuto leggerla e spiegarla, non conoscendo neppure l’alfabeto greco, mi rispose: Lo sapete! L’angelo custode mi ha spiegato tutto. 

L.S. L’arciprete Salvatore Pannullo».

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“Non so parlare”

Fu tale e tanta confidenza che il mistico di San Giovanni Rotondo ebbe nel suo angelo custode, che una volta si permise anche di rimproverarlo, per essere andato da lui in aiuto con un certo ritardo, avendolo egli invocato durante una lotta furibonda contro il demonio.

Oltre alla testimonianza dell’arciprete Salvatore Pannullo, abbiamo la conferma di Padre Pio in persona. Quando padre Agostino gli chiese come facesse a conoscere le lingue straniere, egli ci scherza con le parole di Geremia:

«A, a, a…nescio loqui”cioè: “Ah…ah…ah…! Non so parlare! ».

Ma, poi, nella lettera del 20 settembre 1912 padre Pio rivela chi sia il suo maestro affermando:

“I celesti personaggi non cessano di visitarmi e farmi pregustare l’ebbrezza dei beati. E se la missione del nostro angelo custode è grande, quella del mio è di certo più grande, dovendomi fare anche da maestro nella spiegazione di altre lingue”.

Questa affermazione di padre Pio è confermata da padre Agostino, che nel suo Diario dice:

“Padre Pio non conosce né il greco né il francese; il suo angelo custode gli spiega tutto ed egli mi risponde in maniera conforme”.

Le lingue dell’angelo custode

Ma l’angelo non si fermava solo al greco e al francese, per quanto riguarda la lingua tedesca sempre padre Agostino nel suo famoso diario scrive:

«Oggi mi viene riferito il fatto seguente. Nel 1940 o 41 venne un sacerdote svizzero. Parlò in latino col padre. Prima di andarsene, licenziandosi col padre Pio, quel sacerdote raccomandò un’ammalata Il padre rispose in tedesco: Ich werde sie an die gottliche Barmheizicheit empsehlen, ossia la raccomanderò alla Divina Misericordia. Il prete rimase oltremodo meravigliato del fatto e lo raccontò alla persona che l’ospitava».

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Flickr.com/ Creative Commons/ © francesca66 – Francesca Degli Angeli

Il visitatore tedesco

Il prof. Bruno Rabajotti racconta che un giorno si trovava nella cella di padre Pio e stava recitando con lui il rosario. Alla fine della recita, fu introdotto un visitatore tedesco, alto e magro, dai capelli bianchi e corti. Questo visitatore si mise a parlare in tedesco con padre Pio per raccontargli tutto commosso, com’era felicemente finita l’avventura della figlia, già predetta dal padre. La conversazione andò avanti per un pezzo, con botta e risposta tra i due interlocutori, mentre Rabajotti non credeva ai suoi orecchi nel sentire parlare in tedesco padre Pio, che di tanto in tanto lo guardava con un sorriso.

La figlia dell’emigrato in Usa

Per quanto riguarda la lingua inglese, c’era una ragazzina di nome Angelina Sorritelli, figlia di un emigrato italiano in America. La ragazza sapeva parlare solo inglese. Suo padre, Tommaso, volle condurla a San Giovanni Rotondo da padre Pio per la confessione e la prima comunione. A San Giovanni Rotondo, in quel tempo c’era Maria Pyle, la convertita americana che si era stabilita in una casa vicino al convento e collaborava molto generosamente con le attività di padre Pio.

La meraviglia di Maria Pyle

Quando la famiglia Sorritelli arrivò dagli Stati Uniti, la Pyle si mise a disposizione di Angelina per fare da interprete tra la ragazza e il Padre. Ma padre Pio la congedò dicendo che per quelle cose se la vedeva direttamente lui. Maria Pyle, meravigliata, si ritirò e padre Pio confessò la ragazzina.

Quando ebbero finito la Pyle interrogò Angelina, dicendole: “Ma ti ha capito padre Pio?”. E  Angelina:  “Si”. Maria Pyle:  “E tu l’hai capito?”. Angelina :  “Si”.  Maria Pyle: “E come parlava, in inglese?”. Angelina: “Si, in inglese!”.



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