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Aboliti “padrino” e “madrina”: la decisione del vescovo di Sulmona

Padres y padrinos durante la celebración del ritual del bautismo de un niño

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 17/07/20
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Per Battesimo e Cresima, nuovo decreto “ad experimentum” della diocesi abruzzese. Ecco le motivazioni di una scelta non accolta con favore da tutti

Addio a «padrino» e «madrina». Dopo Spoleto, anche il vescovo di Sulmona, Michele Fusco, ha cancellato le loro figure da alcuni sacramenti. Con un decreto emesso giovedì 16 luglio, e in vigore per tre anni, dal prossimo primo agosto, il vescovo ha abolito la presenza di padrini e madrine nei sacramenti del battesimo e della cresima o confermazione (Corriere.it, 16 luglio).

“Adempimento formale”

In premessa del decreto “ad experimentum“, il vescovo precisa che la «Chiesa è chiamata sempre a confrontarsi con il mutare dei contesti socio-culturali in cui è inserita e a considerare il continuo cambiamento che tali contesti portano in sé».

È in quest’ottica che la Chiesa diocesana di Sulmona-Valva ha inserito una riflessione sulla presenza di padrini e madrine nel battesimo e nella cresima, presenza che, si legge nel decreto, «risulta spesso una sorta di adempimento formale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede».

Criteri della scelta spesso sbagliati

Una scelta compiuta spesso «con criteri e finalità diverse (parentela, amicizia, interesse) senza considerare lo specifico ruolo che il padrino o la madrina è chiamato a svolgere ovvero trasmettere la fede che deve vivere in prima persona per poi poterla testimoniare» (abruzzoweb.it, 16 giugno).

“Presenza, non obbligatorietà”

«Inoltre – prosegue il decreto – le situazioni familiari complesse di tante persone proposte per assolvere questo compito rendono la questione ancor più delicata». Il decreto ricorda che, a proposito di padrini e madrine, il Codice di diritto canonico (872 e 874) «indica la possibilità della loro presenza, non l’obbligatorietà», precisando le qualità richieste a padrini e madrine, «una vita conforme alla fede».

Principio ribadito anche da una nota della Conferenza episcopale italiana del 2003. Il decreto, ha precisato, è frutto di «un percorso di confronto e dialogo, condiviso con sacerdoti, catechisti e laici impegnati nelle comunità parrocchiali» (www.diocesisulmona-valva.it).

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Diocesi Sulmona Valva



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