Sono stati promossi nella seconda metà del ‘400 dai frati francescani. Il primo “antidoto” contro la diffusione dell’usura
La prima istituzione, senza fini di lucro, ad erogare piccoli prestiti alle persone in difficoltà economica. In cambio nessun tasso di interesse gravoso, ma piccole condizioni di pegno, in caso di mancato ritorno delle somme prestate. A fondarla sono stati i francescani, per arginare il fenomeno dell’usura.
Sembra una storia dei nostri giorni; in realtà ha oltre seicento anni di vita: stiamo parlando dei Monti di pietà, nati nel corso del 1400, quindi in pieno Umanesimo civile, in Umbria e nelle Marche, per estendersi in tutta l’Italia (soprattutto nel centro-nord) e in seguito anche nel resto d’Europa. A partire dal ’500 si ebbero istituzioni di Monti in Belgio, in Francia, e poi in Spagna.
Ne parlano Alessandra Smerilli e Luigino Bruni in “Benedetta economia” (Città Nuova).
Il nome
Monte di pietà è un nome composto: monte significa (nel linguaggio finanziario dell’epoca della fondazione) cumulo di prestiti, mentre pietà rimanda ad una delle immagini della passione di Cristo. I poveri, visti come vera immagine del Cristo sofferente, questo il senso dell’immagine della pietà.
I primi fondatori
I maggiori propagatori dei Monti furono Bernardino da Feltre (Monti di pietà e pecuniari) e Andrea da Faenza (Monti frumentari).
La differenza tra Monti di pietà e Monti frumentari è riferita non alla natura, ma ai destinatari. I Monti di pietà servivano per calmierare il costo del denaro a vantaggio delle forze lavoro, mentre i Monti frumentari servivano per calmierare il prezzo del grano, favorendo la parte povera della classe degli agricoltori.
La ragione dei Monti
La ragione principale che portò alla nascita dei Monti di pietà era di tipo solidaristico, non primariamente economico: data l’impossibilità per le famiglie meno abbienti di avere accesso al credito ad un equo tasso d’interesse, e per questo costrette a rivolgersi agli usurai (cristiani o ebrei) e quindi precipitare in miseria, i francescani della riforma, molto attenti agli aspetti concreti dell’evangelizzazione, promossero queste istituzioni come mezzo di “cura” della povertà e di lotta all’usura.
Il caso di Perugia
Uno tra i primi Monti di pietà nasce nel 1462 a Perugia, dove il passaggio ad un sistema economico centrato sulla rendita economica stava allargando sempre più il divario tra ricchi e poveri.
Il disagio che aumentava sempre più sollecitava risposte adeguate: in questo contesto fu istituito il primo Monte, alla cui origine troviamo il fondamentale ruolo di quattro figure dell’Osservanza francescana: Bernardino da Siena, Giacomo della Marca, Michele Carcano e Fortunato Coppoli.
Come era organizzato il Monte
Nello Statuto del Monte di Perugia (al quale si rifanno gli statuti dei successivi Monti dell’Umbria), si afferma la volontà di operare per subventione et aiutorio de le povere persone... nelle loro estreme necessità.
In esso, oltre allo scopo, si fa riferimento alla formazione del capitale e all’organizzazione dell’attività di prestito. L’organizzazione interna è molto semplice: un consiglio che controlla le attività, due ufficiali esperti nei settori della mercatura e del cambio, un depositario che governa i pegni ed eroga i prestiti.
Il Monte di Perugia ha ispirato la fondazione e l’organizzazione di numerosi altri Monti in Umbria e più in generale nell’Italia centro-settentrionale.
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